Robert F. Kennedy Jr. al Senato: Non sono un no-vax

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Robert F. Kennedy Jr., nominato dal presidente Donald Trump come segretario alla Salute, ha dichiarato durante la sua audizione al Senato: "Non sono un no-vax". Questa affermazione arriva dopo le sue precedenti dichiarazioni che avevano suscitato preoccupazioni riguardo alla sua posizione sui vaccini.

Nel corso dell'audizione, Kennedy ha sottolineato il suo impegno per promuovere l'alimentazione sana nelle famiglie e nelle scuole americane. Ha scherzato sul presidente Trump, definendolo il suo "capo", e ha aggiunto: "Non voglio togliere il cibo a nessuno. Se vi piacciono i cheeseburger di McDonald's, che il mio boss adora, dovreste poterli avere". Tuttavia, ha anche avvertito: "Ma dovreste sapere quali sono gli impatti sulla vostra famiglia e sulla vostra salute".

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La nomina di Kennedy è stata oggetto di critiche da parte di alcuni membri della sua famiglia. Caroline Kennedy, sua cugina e figlia del presidente John F. Kennedy, ha inviato una lettera ai senatori definendo Robert un "predatore" e mettendo in dubbio la sua idoneità per il ruolo di segretario alla Salute. Ha evidenziato le sue posizioni controverse sui vaccini e sull'alimentazione, sostenendo che le sue opinioni siano pericolose e disinformate.

Inoltre, oltre 17.000 medici hanno firmato una lettera aperta chiedendo al Senato di opporsi alla nomina di Kennedy, sostenendo che le sue dichiarazioni abbiano minato la fiducia pubblica nei vaccini e rappresentino un pericolo per la sanità nazionale.

Nonostante le critiche, Kennedy ha ribadito il suo impegno per la salute pubblica e ha dichiarato di essere favorevole alle politiche anti-aborto del presidente Trump, tra cui la fine dei finanziamenti federali per l'interruzione di gravidanza e la protezione delle esenzioni per gli operatori sanitari contrari all'aborto.

La sua audizione al Senato è stata trasmessa in diretta, permettendo al pubblico di seguire le sue dichiarazioni e risposte alle domande dei senatori.

La conferma di Kennedy come segretario alla Salute dipenderà dal voto del Senato, che dovrà valutare le sue qualifiche e le sue posizioni su temi cruciali per la sanità pubblica.