OpenAI accusa DeepSeek di aver copiato ChatGPT: ecco le prove
OpenAI, l'azienda statunitense nota per lo sviluppo di ChatGPT, ha accusato la startup cinese DeepSeek di aver utilizzato i suoi modelli proprietari per addestrare la propria applicazione, sollevando preoccupazioni riguardo a una possibile violazione della proprietà intellettuale. Secondo quanto riportato dal 'Financial Times', OpenAI avrebbe trovato evidenze dell'uso della tecnica della "distillazione" da parte di DeepSeek. Questa metodologia consente agli sviluppatori di migliorare le prestazioni di modelli più piccoli utilizzando i risultati di modelli più grandi e avanzati, permettendo di ottenere performance simili su compiti specifici a costi notevolmente inferiori. Sebbene la distillazione sia una pratica comune nel settore dell'intelligenza artificiale, OpenAI teme che DeepSeek l'abbia impiegata per costruire un proprio modello concorrente, violando così i termini di servizio dell'azienda. Una fonte vicina a OpenAI ha dichiarato: "Il problema sorge quando si utilizza questa tecnica al di fuori della piattaforma per creare un proprio modello a scopi personali". OpenAI ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli sulle prove raccolte. I termini di servizio di OpenAI stabiliscono che gli utenti non possono "copiare" nessuno dei suoi servizi o "utilizzare l'output per sviluppare modelli in concorrenza con OpenAI".
Il modello R1 di DeepSeek ha sorpreso mercati, investitori e aziende tecnologiche della Silicon Valley. Lunedì, le azioni di Nvidia sono diminuite del 17%, causando una perdita di valore di mercato di 589 miliardi di dollari, a causa del timore che i grandi investimenti nel costoso hardware per l'intelligenza artificiale potessero risultare superflui. Martedì, il titolo ha recuperato il 9%, insieme ad altri titoli tecnologici. Lo scorso anno, OpenAI e il suo partner Microsoft hanno indagato su account ritenuti collegati a DeepSeek che utilizzavano l'interfaccia di programmazione delle applicazioni (API) di OpenAI, bloccandone l'accesso per sospetta distillazione in violazione dei termini di servizio, secondo una fonte informata.

David Sacks, ex consigliere per l'intelligenza artificiale e le criptovalute del presidente Donald Trump, ha affermato che "è possibile" che si sia verificato un furto di proprietà intellettuale. "Esiste una tecnica nell'IA chiamata distillazione... quando un modello impara da un altro modello e in un certo senso assorbe la conoscenza dal modello madre", ha dichiarato Sacks a Fox News martedì. "Ci sono prove sostanziali che ciò che DeepSeek ha fatto in questo caso è stato distillare la conoscenza dai modelli di OpenAI, e non credo che OpenAI sia molto contenta di questo", ha aggiunto Sacks, pur non fornendo prove specifiche.
DeepSeek ha dichiarato di aver utilizzato solo 2.048 schede grafiche Nvidia H800 e di aver speso 5,6 milioni di dollari per addestrare il suo modello V3 con 671 miliardi di parametri, una frazione di quanto OpenAI e Google hanno speso per addestrare modelli di dimensioni simili. Alcuni esperti hanno osservato che il modello ha generato risposte che indicano un addestramento basato sui risultati del GPT-4 di OpenAI, il che costituirebbe una violazione dei termini di servizio dell'azienda.
Gli addetti ai lavori affermano che è prassi comune per i laboratori di IA in Cina e negli Stati Uniti utilizzare i risultati di aziende come OpenAI, che hanno investito nell'assunzione di personale per insegnare ai loro modelli a produrre risposte più umane. Si tratta di un'attività costosa e ad alta intensità di manodopera, spesso sfruttata dai piccoli operatori.
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