Aifa approva olaparib in combinazione con terapia ormonale per il carcinoma prostatico metastatico

L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato il rimborso di olaparib, un farmaco orale sviluppato da AstraZeneca e Msd, per il trattamento di prima linea del carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCrpc) in pazienti con mutazioni Brca 1/2. Questo trattamento è combinato con abiraterone e prednisone o prednisolone e rappresenta una svolta per i casi in cui la chemioterapia non è indicata.
Nello studio clinico di fase 3 PROpel, condotto su circa 800 pazienti, l’associazione di olaparib con abiraterone ha dimostrato risultati significativi: una riduzione del rischio di morte del 71% nei pazienti con mutazioni Brca e un incremento della sopravvivenza globale mediana fino a 42,1 mesi rispetto ai 34,7 mesi del solo abiraterone. Nei pazienti senza mutazioni genetiche, la sopravvivenza libera da progressione radiografica è stata di 24,8 mesi con la combinazione di olaparib, rispetto ai 16,6 mesi della monoterapia.
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In Italia, il carcinoma prostatico è il tumore più frequente negli uomini, con circa 40.190 nuovi casi stimati nel 2024. La malattia è associata a un'età media di diagnosi di 70 anni e può svilupparsi a partire dai 50 anni. I sintomi includono difficoltà urinarie e, nei casi avanzati, dolori ossei e presenza di sangue nelle urine. Circa il 10% dei casi è di origine ereditaria, legata a mutazioni nei geni Brca, che aumentano anche il rischio di altri tumori, come quelli della mammella e dell'ovaio.
La sopravvivenza a cinque anni per il carcinoma prostatico metastatico è del 91%, ma nelle forme avanzate e resistenti alla castrazione, circa il 10-20% dei pazienti sviluppa metastasi entro cinque anni dalla diagnosi. La combinazione di olaparib con terapie ormonali di nuova generazione offre un'opzione terapeutica innovativa, migliorando la sopravvivenza e la qualità della vita.
Secondo gli esperti, il test per identificare mutazioni Brca è cruciale per guidare le scelte terapeutiche e dovrebbe essere eseguito tempestivamente in tutti i pazienti con malattia avanzata. Questo permette anche di avviare percorsi di consulenza genetica per i familiari dei pazienti portatori delle mutazioni.
La nuova approvazione di olaparib rappresenta un passo avanti nella gestione multidisciplinare e personalizzata del carcinoma prostatico, garantendo un migliore controllo della malattia e riducendo significativamente l'impatto delle metastasi e del dolore associato.