Droni ucraini colpiscono Kazan, la Russia risponde con raid intensi: Zelensky promette nuove offensive

L’Ucraina ha sferrato un attacco con droni nel cuore della Russia, colpendo la città di Kazan, situata a circa 1.200 chilometri da Kiev. Secondo le autorità ucraine, l’obiettivo era la fabbrica di polvere da sparo della città. I video diffusi sui social mostrano un drone che si schianta contro un grattacielo, generando panico tra i residenti, finora lontani dalle devastazioni della guerra. Non si registrano vittime, ma l’impatto psicologico e simbolico dell’operazione è evidente. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che simili attacchi continueranno, prendendo di mira strutture militari russe per contrastare il "terrore contro il nostro popolo".
Zelensky ha inoltre ringraziato i Paesi europei per il supporto militare e sottolineato le difficoltà interne, come la carenza di personale addestrato. Secondo un’inchiesta del Guardian, Kiev è costretta a trasformare specialisti della difesa aerea in soldati di prima linea, spesso con addestramento inadeguato. Una tregua consentirebbe di riorganizzare e rafforzare le forze armate, evitando di schierare soldati impreparati.
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Nel frattempo, la Russia intensifica le operazioni contro l’Ucraina. Nelle ultime ore, 113 droni sono stati lanciati su obiettivi ucraini. Zelensky ha denunciato la distruzione di un centro oncologico a Kherson e attacchi su Kharkiv, Zaporizhzhia e altre regioni. Mosca ha risposto alle accuse attraverso Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, definendo il raid di Kiev su Kazan una "rabbia impotente per le sconfitte militari". Zakharova ha inoltre accusato l’Occidente di ipocrisia e di ignorare le sofferenze della popolazione russa, chiedendo una condanna internazionale per le azioni di Kiev.