Tregua tra Israele e Libano vicina, G7 discute il mandato d'arresto per Netanyahu

Israele e Libano vicini a una tregua; il G7 cerca una posizione comune sul mandato d'arresto per Netanyahu.

Le trattative per un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano hanno registrato significativi progressi. Fonti ben informate indicano che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il presidente francese, Emmanuel Macron, annunceranno oggi una cessazione delle ostilità tra Libano e Israele per un periodo di 60 giorni.Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà per approvare il testo dell'accordo, che prevede il ritiro dell'esercito israeliano dal sud del Libano e il dispiegamento dell'esercito libanese nella regione per la durata della tregua. Il coordinamento sarà gestito attraverso l'ufficio del generale Michael E. Kurilla, capo del Comando Centrale degli Stati Uniti, con la partecipazione della Francia.

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Parallelamente, a Fiuggi, i ministri degli Esteri del G7 stanno discutendo il mandato d'arresto emesso dalla Corte penale internazionale (CPI) nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dell'ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, e del leader di Hamas, Mohammed Deif, per crimini di guerra e contro l'umanità.I ministri stanno cercando di raggiungere una posizione comune su questa delicata questione. La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha dichiarato: "Nessuno è al di sopra della legge", mentre il suo omologo britannico, David Lammy, ha affermato che il Regno Unito seguirà i principi del "giusto processo" se Netanyahu dovesse visitare il paese.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sottolineato l'importanza di una posizione univoca del G7 sulla decisione della CPI e ha espresso fiducia nella possibilità di includere una sezione dedicata nel comunicato finale. Tajani ha inoltre ribadito la disponibilità dell'Italia a svolgere un ruolo di primo piano nel monitorare l'applicazione dell'accordo di cessate il fuoco in Libano, in collaborazione con Stati Uniti e altri paesi, auspicando una Forza Interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) più forte e con regole di ingaggio diverse.

La riunione del G7 a Fiuggi, che include anche l'inaugurazione di una panchina rossa simbolica per sensibilizzare sulla violenza contro le donne, rappresenta l'ultima ministeriale Esteri sotto la presidenza italiana, prima del passaggio di consegne al Canada nel 2025. Oggi, i lavori si concentreranno sull'Ucraina, con la partecipazione del ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, e sulla situazione nell'Indo-Pacifico. Le discussioni sono influenzate dalle imminenti mosse del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che entrerà in carica a gennaio e ha già annunciato posizioni decise su vari dossier internazionali.

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