COP29: Accordo per 300 miliardi di dollari annui a sostegno dei Paesi in via di sviluppo

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Durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29) a Baku, in Azerbaigian, i delegati hanno raggiunto un accordo significativo per aumentare l'assistenza finanziaria ai Paesi in via di sviluppo. Entro il 2035, le nazioni più sviluppate si sono impegnate a fornire almeno 300 miliardi di dollari all'anno per aiutare le economie emergenti a fronteggiare gli impatti dei cambiamenti climatici. Questo accordo sostituisce l'impegno precedente di 100 miliardi di dollari annui, che doveva essere raggiunto entro il 2020 ma è stato posticipato al 2022.

Nonostante l'aumento significativo dei fondi, alcuni Paesi in via di sviluppo hanno espresso insoddisfazione, ritenendo che l'importo non sia sufficiente per affrontare le crescenti sfide climatiche. Simon Steill, capo del clima delle Nazioni Unite, ha definito l'accordo come una "polizza assicurativa per l'umanità", sottolineando l'importanza di rispettare gli impegni presi.

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Oltre al finanziamento, i delegati hanno concordato regole per un mercato globale dei crediti di carbonio, con l'obiettivo di mobilitare ulteriori risorse per progetti di adattamento e mitigazione. L'accordo prevede che i Paesi sviluppati contribuiscano, mentre i Paesi in via di sviluppo possono partecipare su base volontaria. L'obiettivo finale è aumentare il finanziamento climatico a 1,3 trilioni di dollari annui entro il 2035.

Le negoziazioni sono state complesse, con divergenze tra Paesi ricchi e in via di sviluppo riguardo alla responsabilità finanziaria, specialmente in un periodo di crescente utilizzo di combustibili fossili e aumento delle emissioni globali di gas serra. Nonostante le difficoltà, l'accordo rappresenta un passo importante verso il raggiungimento degli obiettivi climatici globali.