Musk e Ramaswamy: Stop allo Smartworking per i Dipendenti Federali
Vivek Ramaswamy, co-responsabile insieme a Elon Musk del Dipartimento per l'Efficienza Governativa (DOGE), ha annunciato l'intenzione di riportare i dipendenti federali al lavoro in presenza, con orari dalle 8 alle 18, cinque giorni a settimana. Ramaswamy ha dichiarato che non si tratterà di licenziamenti di massa, ma di un ritorno obbligatorio in ufficio per coloro che attualmente lavorano da remoto.

Attualmente, su 2,2 milioni di dipendenti federali, circa 1,3 milioni usufruiscono dello smartworking; il 10% lavora completamente da remoto, mentre il resto è tenuto a recarsi in ufficio almeno metà del tempo lavorativo. Musk, noto per la sua avversione al lavoro da remoto, ha già implementato politiche simili in Tesla e X (precedentemente Twitter), richiedendo ai dipendenti di lavorare in presenza almeno 40 ore settimanali.
La sindaca di Washington D.C., Muriel Bowser, ha espresso supporto per questa iniziativa, sottolineando la necessità di rivitalizzare il centro città, dove molti edifici federali sono attualmente vuoti. Ha richiesto un incontro con il presidente eletto Donald Trump per discutere strategie comuni.
Secondo il Government Accountability Office, nel 2023, 17 delle 24 principali agenzie federali hanno utilizzato solo il 25% dei loro spazi. Ad esempio, il Dipartimento dell'Istruzione utilizza solo il 16% degli spazi disponibili, con il 98% dei dipendenti autorizzati al lavoro da remoto e oltre la metà che effettivamente lo pratica.
L'American Federation of Government Employees, che rappresenta oltre 700.000 lavoratori federali, ha criticato le dichiarazioni di Ramaswamy e Musk, evidenziando che molti ruoli federali, come quelli nella sanità, sicurezza e protezione dei confini, non prevedono lo smartworking. Il sindacato sostiene che il lavoro da remoto parziale aiuta il governo a reclutare e mantenere talenti, nonostante salari inferiori rispetto al settore privato.
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