Rottura delle trattative sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici: sciopero in vista

Le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici 2024-2027 hanno subito una rottura definitiva tra i sindacati e le associazioni datoriali Federmeccanica e Assistal. Le divergenze riguardano principalmente le proposte salariali e le condizioni lavorative.

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I sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil avevano avanzato richieste specifiche, tra cui un aumento salariale di 280 euro mensili, una riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali e misure per la stabilizzazione dei contratti precari. In risposta, Federmeccanica e Assistal hanno presentato una controproposta che prevede un aumento salariale di 173 euro lordi in quattro anni, basato sulle previsioni dell'inflazione, e l'introduzione di un Elemento di Continuità Professionale con un ulteriore sesto biennio del valore complessivo di 520 euro. Tuttavia, questa proposta è stata giudicata insufficiente dai sindacati, che hanno deciso di avviare una mobilitazione.

Il Segretario generale della Fiom, Michele De Palma, ha dichiarato: "Federmeccanica e Assistal, dicendo no a tutte le nostre richieste, hanno di fatto rotto la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici". Anche il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ha sottolineato la necessità di una mobilitazione dei lavoratori, affermando: "Oggi inizia il percorso di mobilitazione dei lavoratori, oggi inizia una nuova pagina del nostro settore. Vogliamo più salario e meno orario e su questo non molleremo mai".

In risposta alla rottura delle trattative, i sindacati hanno annunciato l'avvio di una mobilitazione che prevede il blocco degli straordinari e l'organizzazione di assemblee in tutti i luoghi di lavoro. È stato inoltre proclamato uno sciopero di 8 ore, con data ancora da definire, ma verosimilmente entro il 15 gennaio 2025. Questa azione mira a sollecitare una revisione delle proposte da parte delle associazioni datoriali e a garantire condizioni salariali e lavorative più favorevoli per i lavoratori del settore metalmeccanico.

La rottura delle trattative e l'annuncio dello sciopero evidenziano le difficoltà nel raggiungere un accordo sul rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici. Le posizioni divergenti tra sindacati e datori di lavoro riguardano aspetti fondamentali come gli aumenti salariali, la riduzione dell'orario di lavoro e la stabilizzazione dei contratti precari. La mobilitazione dei lavoratori e la proclamazione dello sciopero rappresentano una risposta forte e determinata alle proposte considerate insufficienti dalle organizzazioni sindacali.

La situazione attuale richiede un intervento tempestivo da parte di entrambe le parti per evitare ulteriori conflitti e garantire condizioni di lavoro dignitose per i lavoratori del settore metalmeccanico. È essenziale che le trattative riprendano in modo costruttivo, con l'obiettivo di trovare un accordo che soddisfi le esigenze dei lavoratori e delle imprese, contribuendo così alla stabilità e alla crescita del settore.

In attesa di sviluppi futuri, i lavoratori del settore metalmeccanico restano in allerta, pronti a intraprendere ulteriori azioni sindacali per tutelare i propri diritti e migliorare le proprie condizioni lavorative. La solidarietà tra i lavoratori e il sostegno delle organizzazioni sindacali saranno fondamentali per affrontare le sfide che si prospettano nei prossimi mesi.

È fondamentale che le trattative riprendano al più presto, con l'impegno di entrambe le parti a trovare soluzioni condivise che possano soddisfare le legittime richieste dei lavoratori e garantire la competitività delle imprese nel settore metalmeccanico. Solo attraverso il dialogo e la collaborazione sarà possibile superare le attuali difficoltà e costruire un futuro migliore per tutti i soggetti coinvolti.