Zelensky: Concessioni a Putin? Un suicidio per l'Europa
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che fare concessioni al presidente russo Vladimir Putin sarebbe "inaccettabile" per l'Ucraina e "suicida" per l'Europa. Queste affermazioni sono state fatte durante il summit della Comunità Politica Europea (EPC) tenutosi allo stadio Puskas di Budapest. Zelensky ha ribadito la sua ferma opposizione a qualsiasi compromesso territoriale con la Russia per porre fine al conflitto in corso.

Il presidente ucraino ha sottolineato che, dall'ultimo incontro in questo formato, la guerra con la Russia si è intensificata significativamente, attribuendo la responsabilità di questa escalation a Mosca. Ha inoltre evidenziato la presenza di soldati nordcoreani che, secondo lui, stanno combattendo in Europa al fianco delle forze russe, tentando di uccidere cittadini ucraini sul suolo europeo.
Zelensky ha criticato le discussioni emerse dal vertice della Comunità Politica Europea svoltosi in Gran Bretagna a luglio, dove si è parlato della necessità di fare concessioni a Putin. Ha affermato che alcuni leader europei presenti hanno sostenuto l'idea che l'Ucraina dovrebbe cedere a tali richieste, definendo questa posizione inaccettabile per il suo paese e pericolosa per l'intera Europa.
Il presidente ucraino ha messo in guardia contro l'idea che l'Europa possa cercare il favore di leader come Kim Jong Un nella speranza di ottenere pace, riferendosi alla presenza di migliaia di soldati nordcoreani nella regione russa di Kursk, che l'Ucraina ha invaso all'inizio di agosto. Ha sottolineato che nessun leader forte, impegnato nella costruzione di un'Europa unita e pacifica, prenderebbe in considerazione una tale strategia.
Zelensky ha ribadito che il concetto di "pace attraverso la forza" ha dimostrato più volte la sua efficacia e realismo, e che è necessario applicarlo nuovamente in questo contesto. Ha criticato l'approccio di alcuni leader europei che, da vent'anni, cercano di abbracciare Putin, osservando che questa strategia non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
Ha ringraziato i leader europei per il loro sostegno all'Ucraina e al suo popolo, sottolineando che il paese si difende non dalle parole russe, ma dagli attacchi russi, e che pertanto ha bisogno di armi, non di sostegno nei colloqui. Ha affermato che gli abbracci con Putin non aiuteranno, poiché alcuni leader lo abbracciano da vent'anni e le cose non fanno che peggiorare. Secondo Zelensky, Putin pensa solo alla guerra e non cambierà, e solo la pressione può mettergli dei limiti.
Ha concluso affermando che non ci dovrebbe essere l'illusione che, mostrando debolezza o cedendo alcune posizioni europee, si possa ottenere una pace giusta, poiché la Russia ha iniziato questa guerra non perché avesse bisogno di più territorio, ma per ottenere potere globale, a partire dal controllo sull'Ucraina e poi su altri paesi, come faceva una volta sotto il dominio sovietico o imperiale. Ha ricordato che Budapest conosce bene i carri armati sovietici e che le città ucraine non dimenticheranno le bombe russe, sottolineando che ogni città dell'Ucraina e tutti i paesi europei meritano sicurezza e pace.
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