Manovra 2025: l'INPS valuta positivamente gli interventi sulle pensioni

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Il presidente dell'INPS, Gabriele Fava, ha espresso un giudizio favorevole sulla Legge di Bilancio 2025, sottolineando come le misure previste possano avere effetti positivi sul sistema previdenziale italiano. Durante l'audizione presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato, Fava ha evidenziato che il disegno di legge rappresenta una svolta rispetto agli interventi temporanei adottati negli anni precedenti per contrastare le pressioni inflazionistiche.

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Un aspetto centrale della manovra è il ritorno al regime ordinario di perequazione delle pensioni in relazione all'inflazione. Fava ha sottolineato l'importanza di mantenere questo meccanismo, salvo in situazioni eccezionali come durante la pandemia da COVID-19. Per il 2024, con un'inflazione stimata allo 0,8%, si prevede un recupero completo, superando le limitazioni applicate nel biennio 2023-2024 per le pensioni più elevate.

La manovra include anche proroghe di interventi a favore dei pensionati con redditi inferiori al trattamento minimo INPS per il biennio 2025-2026, consentendo un graduale rientro dalle misure di sostegno per le categorie più vulnerabili. Fava ha osservato che, sebbene l'attuale livello di inflazione riduca la pressione sulle finanze pubbliche, gli incrementi delle prestazioni rimangono contenuti.

Inoltre, il presidente dell'INPS ha evidenziato l'effetto combinato delle norme sulla flessibilità in uscita dal lavoro e del cosiddetto "bonus Giorgetti", che potrebbero contribuire a un nuovo equilibrio necessario per la sostenibilità del sistema previdenziale. Fava ha sottolineato che, considerando le riforme degli ultimi trent'anni—tra cui l'adeguamento della perequazione, l'aumento dei requisiti pensionistici e le modifiche al calcolo degli importi—è difficile implementare ulteriori misure di controllo della spesa.

Fava ha auspicato un incremento dell'indennità del congedo parentale, suggerendo che sia riservato esclusivamente ai padri. Questa misura mirerebbe a favorire il rientro delle donne nel mercato del lavoro, evitando interruzioni prolungate che potrebbero compromettere il loro sviluppo professionale ed economico. Ha inoltre osservato che le modifiche introdotte temporaneamente dalla Legge di Bilancio 2024, con l'aumento dell'indennità dal 30% all'80% per tre mesi entro il sesto anno di vita del bambino, hanno già portato a un incremento delle richieste sia da parte delle madri che dei padri.