Alluvione in Spagna: 213 vittime e devastazione a Valencia

Il bilancio delle vittime delle inondazioni che hanno colpito il sud-est della Spagna tra martedì e mercoledì è salito a 213, secondo l'ultimo rapporto dei servizi di emergenza. La regione di Valencia è la più colpita, con 210 decessi, mentre si registrano due morti in Castiglia-La Mancia e uno in Andalusia.
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Il governo spagnolo ha annunciato l'invio di ulteriori 10.000 tra soldati e agenti di polizia per assistere le vittime e cercare i dispersi. Il primo ministro Pedro Sánchez ha dichiarato che 5.000 soldati saranno schierati per affrontare quello che ha definito "il più grande disastro naturale della storia recente del nostro Paese". Questo porta a 7.500 il numero totale di militari mobilitati nelle zone colpite, rappresentando il più grande dispiegamento delle forze armate spagnole in tempo di pace. A questi si aggiungeranno 5.000 agenti di polizia e gendarmi, in supporto ai 5.000 già presenti sul territorio.
Le autorità avvertono che il numero delle vittime potrebbe aumentare, poiché le operazioni di recupero continuano nei tunnel e nei parcheggi sotterranei delle aree più colpite. Venerdì, una donna è stata trovata viva nella sua auto dopo essere rimasta intrappolata per tre giorni in un passaggio sotterraneo alla periferia di Valencia. Secondo un funzionario della protezione civile, la donna si trovava accanto alla nuora deceduta al momento del soccorso.
I sommozzatori dell'Unità Militare di Emergenza (UME) hanno descritto il parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire ad Aldaya, vicino a Valencia, come "un cimitero". In questo parcheggio da 5.800 posti, sommerso da acqua e fango, sono stati individuati numerosi cadaveri.
Durante le operazioni di pulizia a Chiva, nella regione di Valencia, diciannove volontari sono rimasti intossicati dal monossido di carbonio, come riportato dalla Guardia Civil spagnola. Le autorità hanno già rimosso oltre 2.000 veicoli danneggiati. L'elettricità è stata ripristinata per il 94% dei residenti precedentemente senza corrente, e le telecomunicazioni stanno gradualmente tornando operative.