Omicidio Sharon Verzeni - in corso l'interrogatorio di Moussa Sangare

Scusa per quello che sta per succedere, avrebbe detto Sangare alla vittima prima di accoltellarla.
Agli atti, finora, la confessione resa nell'interrogatorio del 30 agosto
Attualità - È iniziato oggi, 2 settembre, nel carcere di Bergamo l’interrogatorio di Moussa Sangare, che ha confessato di aver ucciso con quattro coltellate Sharon Verzeni a Terno d’Isola la notte tra il 29 e il 30 luglio. Il 30enne è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. All’interrogatorio nel carcere di via Gleno sono presenti la gip Raffaella Mascarino, il legale del 30enne Giacomo Maj e il pm che ha coordinato le indagini, Emanuele Marchisio. La procura chiede di convalidare fermo, scattato nella notte tra giovedì e venerdì scorso dopo la confessione di Sangare, e di applicare la custodia cautelare in carcere. Agli atti, finora, la confessione resa nell'interrogatorio del 30 agosto. "Scusa per quello che sta per succedere", avrebbe detto Sangare alla vittima prima di accoltellarla. E avrebbe anche riferito le parole di Sharon: "Perché, perché, perché?". Il quadro dell'inchiesta è delineato ma non ancora completo.
L'interrogatorio di oggi fornirà elementi che saranno di interesse anche per Luigi Scudieri, avvocato della famiglia Verzeni. Dopo la confessione dell'assassino, il legale ha preso una posizione netta con una nota: "Ho sentito parlare in queste ore di 'raptus improvviso', di 'scatto d'ira' e assenza di premeditazione. Tuttavia che, stando alle informazioni rese pubbliche, il signor Moussa Sangare sarebbe uscito dalla propria casa di Suisio con ben quattro coltelli di significative dimensioni e prima di uccidere Sharon a Terno d'Isola ha avuto tutto il tempo di minacciare anche altre due persone".
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