Femminicidio a Fonte Nuova - pm contesta anche motivi abietti

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La procura di Tivoli, guidata dal procuratore capo Francesco Menditto, con la richiesta di convalida del fermo contesta all’uomo oltre all’aggravante della premeditazione anche quella dei motivi futili o abietti.

 Ossoli, secondo il racconto dei figli, era geloso e non aveva mai accettato la decisione della donna di volersi separare, affermando più volte piuttosto l’ammazzo ma non le do la separazione

Attualità - Si terrà domani l’interrogatorio di convalida per Domenico Ossoli, l'uomo di 73 anni che martedì mattina ha ucciso la moglie Annarita Morelli a Fonte Nuova, alle porte di Roma, con un colpo di pistola mentre la donna era in auto. La procura di Tivoli, guidata dal procuratore capo Francesco Menditto, con la richiesta di convalida del fermo contesta all’uomo oltre all’aggravante della premeditazione anche quella dei motivi futili o abietti.  In queste ore, intanto, prosegue da parte degli investigatori l’analisi sulle registrazioni audio di conversazioni con la vittima, conservate su una decina di supporti, trovate nel corso della perquisizione nella casa di Ossoli a Norcia. Un elemento che avvalora il quadro di controllo ossessivo emerso già dalla testimonianze raccolte anche tra i familiari della vittima e dalla scoperta di un gps installato nell'auto della moglie per monitorare i suoi spostamenti.

 Ossoli, secondo il racconto dei figli, era geloso e non aveva mai accettato la decisione della donna di volersi separare, affermando più volte “piuttosto l’ammazzo ma non le do la separazione”. L’uomo, fermato subito dopo il delitto dai carabinieri, aveva con sé un borsello dove custodiva una Beretta calibro 7,65 con 8 colpi nel caricatore e un proiettile che era già stato esploso a bruciapelo contro la moglie.  

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