L'Orso M90 Abbattuto: Per il Corpo forestale era pericoloso

orso abbattuto

Il dilemma tra sicurezza pubblica e conservazione della fauna selvatica.

Nel cuore delle montagne del Trentino, un evento triste e controverso ha scosso la comunità locale. L'orso M90, oggetto di discussioni e preoccupazioni, è stato abbattuto in base a un decreto firmato dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Secondo le autorità locali, l'animale rappresentava una minaccia per la sicurezza pubblica.

Una squadra del Corpo forestale trentino ha eseguito il prelievo dell'orso in una zona remota della Bassa Val di Sole, dopo averlo individuato tramite il suo radiocollare e le marche auricolari. M90 era considerato un esemplare pericoloso, in base ai criteri del Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace), a causa della sua abituale vicinanza agli insediamenti umani.

L'orso M90 era pericoloso

L'orso M90 aveva dimostrato comportamenti inquietanti, seguendo persone in più occasioni. L'episodio culminante è avvenuto il 28 gennaio, quando ha seguito una coppia di escursionisti per oltre mezzo chilometro nel comune di Mezzana. L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha confermato la necessità di intervenire per la rimozione dell'orso al più presto, considerando i potenziali rischi per la sicurezza dei cittadini.

Questa decisione ha sollevato interrogativi sulla gestione della coesistenza tra l'uomo e la fauna selvatica nelle aree montane. Mentre la sicurezza pubblica rimane una priorità, è importante bilanciare le esigenze umane con la conservazione delle specie animali, per garantire un futuro sostenibile per entrambi.