Che cosa fare per lavorare in una ONG

Sono tanti i ragazzi e le ragazze che, crescendo, avvertono il desiderio di lavorare per una ONG. Ma di che cosa si tratta, di preciso? Le ONG, vale a dire organizzazioni non governative, non sono altro che associazioni senza fini di lucro e private che si occupano di promuovere e sviluppare azioni di cooperazione internazionale a sostegno dei Paesi poveri. Esse sono caratterizzate da legami transnazionali, nel senso che coinvolgono enti di vari Paesi, e mirano a un interesse generale che va al di là dell’ambito di uno Stato solo e che può essere sociale, scientifico, politico, religioso o umanitario.
Le finalità delle ONG
Ci sono ONG che sono contraddistinte da uno scopo politico evidente, e di conseguenza finiscono – con la propria azione – per influenzare la politica mondiale. In altri casi, queste organizzazioni rivestono un ruolo di primo piano nell’ambito della salute, dei diritti umani o del mondo del lavoro. I profili professionali richiesti da una ONG in realtà afferiscono a categorie differenti. Per esempio, il responsabile e coordinatore Paese gestisce i diversi aspetti che riguardano la presenza sul territorio di un’organizzazione, rivestendo una funzione di coordinamento nell’ambito dei diversi progetti.
Personale qualificato e specialisti
Le organizzazioni non governative necessitano di personale altamente qualificato e di specialisti in numerosi campi: non solo i medici e gli infermieri, come si potrebbe pensare, ma anche gli agronomi, gli ingegneri idraulici, i segretari, gli avvocati, i muratori, i commercialisti, i meccanici e i falegnami, senza dimenticare gli educatori, gli psicologi, i geometri, i ragionieri e gli specialisti in ambito informatico. Un formatore educatore, per esempio, svolge una funzione di supporto rispetto allo sviluppo di competenze dello staff locale e al trasferimento di conoscenze. Il consiglio, comunque, è quello di contattare la singola ONG per informazioni su come lavorare: per esempio rivolgendosi a Medici Senza Frontiere, realtà attiva da più di mezzo secolo.
Che cosa serve per lavorare in una ONG
Vediamo, quindi, quali sono i requisiti più importanti che devono essere soddisfatti per poter lavorare in una ONG. Sarebbe auspicabile, in particolare, una buona padronanza della lingua inglese, meglio se abbinata alla conoscenza della lingua del Paese in cui si dovrà lavorare. Avere già accumulato alcuni anni di esperienza nella mansione è senza dubbio un plus, specialmente per ciò che concerne la capacità di diffondere e veicolare le proprie competenze.
Come fare per essere chiamati da una ONG
La selezione di un candidato presuppone, oltre all’analisi del curriculum, uno o più colloqui, nel corso dei quali vengono esaminate le eventuali precedenti partecipazioni a iniziative proposte dalla ONG. Nel caso in cui si superi la selezione, poi, si beneficia di una specifica formazione, diversa a seconda delle caratteristiche e dei programmi dell’organizzazione. Per i più giovani, è inevitabile che ci sia un gap esperienziale rispetto a chi ha qualche anno in più: un divario che, però, può essere colmato con l’adesione a specifici programmi di formazione. Inoltre, è utile aver seguito dei percorsi extra-curriculari, come per esempio azioni di volontariato. Per aumentare le proprie chance di essere selezionati è utile anche aver viaggiato all’estero, così come l’impegno in una o più associazioni.
Le qualifiche
Le qualifiche ufficiali per chi viene assunto da una ONG italiana sono quelle di cooperante internazionale, di volontario senior e di volontario internazionale. Nel primo caso il contratto ha una durata compresa tra i 4 e i 24 mesi; per un volontario internazionale, invece, il contratto è di più di due anni. Infine, si diventa volontari senior solo dopo essere stati volontari internazionali e quindi aver avuto un contratto di più di due anni.