Esselunga: video spot controverso e l'emozione della famiglia frantumata

Il dibattito intorno all'ultimo spot di Esselunga ha scatenato una nuova ondata di controversie politiche e culturali, un déjà vu di situazioni già viste nei supermercati in passato. Ricordiamo con ilarità gli episodi di militanti "ProVita" indignati per una pubblicità di preservativi e la scena surreale di un parto in un supermercato Conad durante una notte di Natale.
Il recente spot di Esselunga è stato definito "emozionale", un termine che può evocare le "luci emozionali" delle spa di lusso. Mentre molti hanno commentato ironicamente su social network, meme e discussioni virtuali, è chiaro che la campagna pubblicitaria ha raggiunto il suo obiettivo di generare dibattito.
Tuttavia, dietro ogni spot c'è una società di comunicazione con professionisti che lavorano per creare una campagna mirata a un pubblico specifico. In questo caso, l'enfasi è sull'emozionalità per coinvolgere i potenziali clienti. Non sorprenderebbe se la mente dietro lo storytelling fosse ispirata da esperienze personali, come ad esempio una piccola Emma che desidera far rimettere insieme i genitori separati.
Nel 1985, la piccola Emma, futura aspirante creative director di un'agenzia di comunicazione milanese, potrebbe aver vissuto la separazione dei genitori come un dramma. L'articolo immagina un racconto dietro le quinte, in cui la piccola Emma cerca di far riavvicinare i genitori attraverso piccoli gesti simbolici come l'acquisto di una pesca.
Ovviamente, questa è solo una fantasia, ma riflette sull'idea che dietro le campagne pubblicitarie ci siano storie personali dei creativi coinvolti. Mentre il dibattito sull'efficacia dell'approccio "emozionale" continua, resta il fatto che Esselunga ha attirato l'attenzione e generato discussione, il che è il risultato desiderato di qualsiasi campagna pubblicitaria.