di Zazoom di venerdì 8 settembre 2023

La tragedia di Santo Stefano di Cadore: Il caso dell'incidente mortale causato dalla velocità e le parole controverse di Angelika Hutter

tragedia santo

Nell'estate scorsa, un terribile incidente stradale a Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese, ha sconvolto una famiglia in vacanza, lasciando tre vite spezzate. La protagonista di questa tragica storia è Angelika Hutter, un'automobilista tedesca di 33 anni. L'incidente, avvenuto il 6 luglio, ha sollevato una serie di controversie riguardo alle cause dell'incidente.

Secondo la difesa di Angelika Hutter, l'eccessiva velocità dell'auto che ha causato la tragedia sarebbe stata causata da un guasto tecnico. Tuttavia, i parenti delle vittime non accettano questa spiegazione. Finora, hanno mantenuto un profilo molto basso e hanno evitato di rilasciare dichiarazioni pubbliche sulla tragedia.

Tuttavia, oggi, giovedì 7 settembre, tramite il loro studio legale, Studio3A, i familiari delle vittime hanno deciso di esprimere la loro opinione. Hanno dichiarato: "L'eccessiva velocità dell'auto, che è stata determinante per le conseguenze terribili della tragedia, non può essere attribuita a 'fattori terzi'. Riteniamo inaccettabile che venga usato un guasto come alibi, e il disinteresse iniziale di Angelika Hutter pesa come un macigno: è troppo facile provare rimorso solo ora".

Attualmente, la Procura di Belluno ha disposto una consulenza tecnica per accertare se il guasto tecnico sia una circostanza valida. Questa perizia, affidata all'ingegner Andrea Calzavara, sta cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente, le cause e le responsabilità. I parenti delle vittime attendono con ansia le conclusioni di questa perizia.

I parenti delle vittime fanno notare che, anche ammesso che ci sia stato un problema tecnico con l'Audi A3 guidata da Angelika Hutter, la causa principale della tragedia è stata la velocità a cui stava viaggiando. La velocità era quasi il doppio del limite consentito, che era di 50 chilometri all'ora, come già ampiamente dimostrato. Pertanto, ritengono che la responsabilità sia tutta e indiscutibilmente della conducente.

Inoltre, i parenti delle vittime sono perplessi, se non offesi, dai presunti sentimenti di pentimento e rimorso espressi da Angelika Hutter ora che si trova in carcere. Questi sentimenti sembrano contrastare fortemente con il suo comportamento immediatamente dopo l'incidente, quando sembrava disinteressata a tutto e ha mantenuto il silenzio come se nulla fosse accaduto.

In conclusione, i parenti delle vittime ritengono che sia troppo facile per Angelika Hutter esprimere pentimento ora e che sia anche irrispettoso nei confronti di coloro che hanno perso così tanti affetti in un istante. Niente e nessuno potrà mai restituire l'immensità di ciò che è stato loro strappato.

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