La digitalizzazione a cui stiamo assistendo da oltre un decennio ha portato numerosi vantaggi alle nostre vite, ma anche qualche problema. Con l’aumento del tempo passato online e del numero degli utenti sul web, sono cresciuti infatti i pericoli: perdita della privacy, truffe e tentativi di phishing sono solo alcuni dei rischi che si corrono navigando su Internet.
Per questo motivo, sempre più aziende stanno investendo in sicurezza informatica, impiegando grosse somme di capitale per proteggere sia i dati e il materiale aziendale, che la privacy dei dipendenti.
Secondo “2022 Technology Spending Intentions Survey”, la ricerca dell’Enterprise Strategy Group (ESG), gli investimenti in cybersecurity aumenteranno ulteriormente, raggiungendo 1,5-2 trilioni di dollari entro il 2025.
Misure contro la cyber criminalità
Ma la sicurezza informatica non dovrebbe essere una priorità solamente per le aziende: di cybersecurity si deve occupare prima di tutto lo Stato, formando i suoi cittadini ed educandoli, mettendoli al corrente dei rischi che corrono online e fornendo loro gli strumenti per proteggersi autonomamente.
Gran parte della popolazione non è infatti consapevole dei pericoli del web e non ha le giuste competenze per difendersi. Per questo motivo consigli e suggerimenti sono assolutamente necessari.
Raccomandazioni come usare password sicure, fare frequenti aggiornamenti, backup regolari e utilizzare app antivirus efficaci, gratis o a pagamento, come quelle recensite su html.it, possono essere ormai scontate per molti, ma sono indispensabili per chi non sa muoversi online.
La cybersecurity rappresenta quindi un ottimo investimento per garantire protezione. Tuttavia, non basta aumentare le difese per essere completamente al riparo dai rischi della rete. Una parte fondamentale della sicurezza informatica consiste nella formazione delle persone, affinché siano più consapevoli dei rischi che corrono navigando sul web.
Italia, settori più colpiti e modalità di attacco
Secondo il Rapporto Clusit 2023, le minacce cyber hanno registrato nel 2022 il valore più elevato di sempre, sia a livello globale che nazionale. Per l'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, infatti, sono stati 2.489 gli incidenti gravi a livello mondiale registrati lo scorso anno. Di questi, il 7,6% è avvenuto in Italia.
Parlando di attacchi nel nostro Paese, se circa il 20% è rivolto al settore governativo, il 19% riguarda il settore manifatturiero, che rappresenta il 27% degli attacchi censiti nel settore a livello globale.
Per quanto riguarda le tecniche utilizzate, invece, in Italia prevalgono gli attacchi per mezzo di malware, che nel 95% dei casi hanno impatti gravi o gravissimi.
Per questo motivo aziende e fornitori di servizi cloud stanno collaborando per costruire delle barriere difensive, cercando di proteggere loro stessi, le proprie informazioni e l'intera comunità digitale attraverso investimenti sempre più importanti.
Altre News per: perchéinvestirenellacybersecuritymigliormododifendersi