di Zazoom di martedì 7 marzo 2023

Reddito di cittadinanza : cosa cambia con MIA

reddito cittadinanza

La Misura di inclusione attiva (MIA) prenderà il posto del reddito di cittadinanza da settembre 2023. Anche se il primo ripensamento potrebbe essere già in corso: potrebbe diventare Gia, ovvero Gestione per l'inclusione attiva. Inizia a settembre per le 440.000 famiglie che perderanno il reddito dal 1° agosto. Cioè dopo i sette mesi previsti dal Governo Meloni nella Legge di Bilancio per gli Autonomi. L'importo dell'assegno cambierà. Sarà pari a 500 euro al mese per i disoccupati. Ovvero famiglie con minori o figli disabili o ultrasessantenni nel nucleo. Ammonterà invece a 375 euro per chi può essere assunto. Cioè single o famiglie senza figli o anziani. L'affitto, che oggi vale 280 euro, diventerà la cifra massima ottenibile. 

Anche la durata del sussidio cambierà. Ma l'esecutivo non ha ancora deciso i criteri. Una delle ipotesi prevede che il sussidio duri 12 mesi e poi altri sei per chi può essere assunto con un intervallo di un mese. Un'eventuale terza tranche, invece, può arrivare solo un anno e mezzo dopo la seconda. Per chi non è occupabile il sostegno durerà 18 mesi e poi, dalla seconda domanda, 12. Cambieranno anche alcuni requisiti essenziali per ottenere il sussidio. L'Isee scende a 7.200 euro per tutti dai 9.360 di oggi, ad eccezione delle famiglie con figli che aggiungono anche la parte di ISEE imputata all'assegno unico e pari a 2.100 euro, per un totale di 9.300 euro. La residenza scenderà da dieci a cinque anni. Perché, come ha spiegato la sociologa Chiara Saraceno, capo della commissione riforme durante il governo Draghi, il cambiamento era stato chiesto dall'Unione Europea. Aveva però anche chiesto un orizzonte temporale di due anni e non di cinque.

Come previsto, quindi, il sussidio potrà avere un importo massimo di 13.200 euro annui. Ma questa cifra si ottiene moltiplicando il nuovo assegno per la scala di equivalenza. L'importo massimo del contributo sarà di 6.000 euro. In assenza di categorie "deboli" nel nucleo familiare, l'importo complessivo annuo sarà ridotto a 4.500 euro. Il testo del decreto dovrebbe arrivare a fine mese in Consiglio dei ministri. E consentono un risparmio totale fino a 3.000 milioni di euro. Ma i criteri di cambiamento più importanti sono quelli che si riferiscono alle persone occupabili. 

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