Wild Hearts è un titolo in grado di competere con il più famoso Monster Hunter?
Oggi vi parlo di Wild Hearts, titolo di caccia a stampo fantasy sviluppato da Omega Force, Koei Tecmo e pubblicato da EA sotto etichetta EA Originals. Nonostante su Wild Hearts si sono dette molte cose in merito alla somiglianza con Monster Hunter, il titolo di Omega Force cerca di distinguersi offrendo una caccia variegata, un gameplay che incoraggia la creatività dei cacciatori e una buona differenziazione delle armi. Tuttavia, è evidente che con il titolo Capcom condivida il genere, molti altri elementi del gameplay, ecc. Dopo averlo provato per un intero weekend sono pronto per dirvi la mia su Wild Hearts.
La semplice trama di Wild Hearts, come anche la sua narrativa, sono ispirate al Giappone (fantasy) feudale. Nel villaggio di Minato, nelle terre di Azuma, o si è cacciatori o si è una preda. Alcuni abitanti di queste terre da generazioni si tramandano le tecniche di caccia per proteggere le persone normali da mostri Kemono. Quest'ultimi sono animali selvaggi trasformati da potenti energie naturali in creature gigantesche. I combattimenti tra questi mastodontici mostri e i cacciatori sono possibili grazie a dei semi di una speciale pianta. Infatti, i cacciatori usano i semi per evocare i karakuri: trappole, strutture di supporto offensivo e difensivo, ecc. Il giocatore controlla un cacciatore che dovrà salvare il villaggio Minato dall'assalto dei mostri. Per farlo userà il suo potere che gli permette di evocare grossi macchinari da usare contro i minacciosi colossi.
Wild Hearts è un action GDR con meccaniche un po' più semplici di quelle viste in Monster Hunter. È incentrato sulla crescita e sviluppo delle armi e sulle lotte contro i Kemono. Quest'ultimi sono in grado di scatenare delle combo micidiali e sarà come affrontare dei veri e propri boss. Il livello di difficoltà è abbastanza alto già nella modalità normale che però ne garantisce scontri davvero elettrizzanti. Se non ci fossero i karakuri sarebbe impossibile affrontare i mostri. Infatti, i karakuri hanno molte funzionalità diverse che permettono, assieme alle schivate, di tenere sotto controllo i Kemono. Tuttavia, molte di queste funzionalità si sbloccheranno avanzando nella campagna. Le armi classiche sono otto: un arco con due tipi di frecce, una katana allungabile con un fendente circolare che causa ingenti danni una volta caricata la barra, un ombrello che serve a parare i colpi del nemico e a far volare il personaggio per attacchi micidiali dall'alto, un martello, il wagasa, ecc. Non molte, ma abbastanza variegate per modalità d'utilizzo ed effetti. Una volta abbattuto un mostro, si potranno utilizzare le sue parti per creare nuove armi, armature più potenti, e così via. A inizio campagna sarà più semplice usare alcune armi rispetto ad altre. Ad esempio, quelle più tecniche saranno più macchinose da usare. Infatti, per colpire dovranno essere caricate lasciando scoperto il giocatore e consumeranno tanta stamina. Se invece si usa l'arco o la katana tutto sarà più semplice e intuitivo.
Come primo tentativo Wild Hearts è un gioco in grado di rivaleggiare sicuramente con Monster Hunter. È un titolo valido e divertente da giocare pure se con dei compromessi. I Karakuri sono facili da usare e rendono spettacolari le battaglie contro i mostri. Tuttavia, ha dei problemi di bilanciamento delle armi, tecnicamente è un po' datato ma il gameplay incoraggia l'inventiva dei giocatori. Consigliato a chi ama i titoli d'azione.
Voto 7.5/10









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