Intanto il quartiere di Ponte Lambro a Milano, dove è avvenuta la tragedia, si è stretto attorno alla bambina che non ce l'ha fatta. Un centinaio di residenti si sono radunati venerdì sera in piazza per realizzare una fiaccolata in memoria della bambina. Tante donne, mamme, emozionate e commosse per quanto accaduto. Tra loro, anche una vicina di casa dei Pifferi che, mentre Fanpage svolgeva il servizio, si sente fuori campo : deve "rimanere in carcere a vita". Un'altra signora, invece, ha detto che quando "non vuoi un figlio, lo lasci in chiesa", non a casa per morire di fame. Proprio sulla causa della morte, ora, i dubbi degli inquirenti sono sempre meno. È stato praticamente del tutto accertato che la causa della morte della piccola Diana furono le difficoltà. È stata lasciata sola a casa giovedì 14 luglio fino al mercoledì successivo e aveva con sé solo un biberon.
L'autopsia dovrà determinare il giorno della sua morte. Questo dettaglio sarà molto importante perché Alessia Pifferi è tornata brevemente in città dopo la fuga a Leffe dal compagno, ma non è tornata a casa per accertare le condizioni della figlia. Il suo passaggio avvenne tra il lunedì e il martedì della settimana successiva. Che Diana avrebbe potuto essere salvata? tuttavia, Pifferi non ha mai chiesto aiuto per prendersi cura di lei.
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