«Davanti a un morto - Bellini -. Senza pietà, in uno scenario di impoverimento linguistico che non è mai solo una questione personale, ma anche e soprattutto di etica democratica o, più brutalmente, di ciò che stiamo diventando e siamo già diventati». Bellini riporta anche un estratto di quanto pubblicato, senza troppe riserve, sui social contro Umberto Sorrentino, la vittima, un disoccupato, ripreso dalle telecamere di sorveglianza del supermercato mentre tenta di rubare le bottiglie e viene schiacciato. Ecco alcuni dei commenti degli utenti online che l'amministratore comunale ha voluto citare: "L'ennesima morte sul "lavoro"", "altissima purissima levissima", "se proprio l'avevi cercata' (sì, avete letto bene, proprio così... "se ce l'ha...")», e poi un susseguirsi di faccine e pollici in su, qua e là inframmezzati dal classico «non si fa più bene»- scrive il vicesindaco che commenta -. A crescendo indegno di una tenacia insensata. Per Bellini, che precisa di riferire "per modestia e sintesi solo una piccola parte", si tratta di "un fosco frasario dell'orrore".
"Ci si chiede da dove venga questo odio sproporzionato, ma soprattutto, viene da chiedersi di capire le ragioni della deriva di un'azienda che non esita nemmeno per un secondo a condividere pubblicamente parole che nessuno sa da quale tana personale provengano". Per Bellini: "Pietà, o compassione, si è trasformata, prima nel linguaggio e poi nel comportamento, in una ricerca ossessiva dello 'stare bene a solitario', senza altri, anzi, contro altri». Un odio che va combattuto “per sradicare i modelli culturali violenti, ma anche per dare rispetto alla vita umana e senso di sentirsi e percepirsi come comunità”.
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