di Zazoom di giovedì 7 aprile 2022

Allarme Pensioni : Ecco cosa può succedere dopo il 31 dicembre

allarme pensioni

Il fatto che nel Documento Economico e Finanziario (Def) non sia stato inserito uno spazio specifico dedicato alle Pensioni ha creato subito forti preoccupazioni nelle principali organizzazioni sindacali. Il delicato tema, infatti, viene toccato esclusivamente nel tradizionale capitolo relativo all'impatto pluriennale degli oneri sociali, senza, tuttavia, fare alcun riferimento a interventi strutturali più che necessari e non rinviabili. L'incontro tra i sindacati e Draghi, previsto per oggi, non parte dunque con i migliori auguri. Anche perché il famoso tavolo sulla riforma delle Pensioni promesso dal governo è saltato in aria subito dopo i primi scontri in Ucraina e non si è più riunito. Una scelta che si traduce nel rimandare tutto per l'ennesima volta almeno fino alla manovra autunnale. L'unica parte specificamente dedicata alle Pensioni all'interno del Def, per la precisione nell'elenco delle riforme da abbinare alla prossima manovra finanziaria, si limita a proporre un disegno di legge per riordinare quelle di invalidità. 

“Abbiamo voluto fortemente questo provvedimento anche in attuazione della sentenza n. 152 della Corte costituzionale del 23 giugno 2020, che ha precisato che un assegno mensile di circa 286 euro è inadeguato”, dichiara Erika Stefani, ministro per l'Invalidità. Il problema più grave di rinviare ulteriormente la questione Pensionistica senza prevedere specifici interventi strutturali è che, se non si interviene in tempo, a partire da gennaio 2023 saranno in vigore solo le regole previste dalla temuta legge Fornero, derogata in questi quattro anni dal sistema del "Quota". 

Parliamo ovviamente di “Quota 100” (partenza a 62 con 38 contributi) e “Quota 102” (partenza a 64 e 38 contributi). Con la scadenza di quest'ultima, prevista per il 31 dicembre 2022, tornerà la legge Fornero, che significa partire con la pensione di vecchiaia a 67 anni o con 42 anni e 10 mesi di contribuzione indipendentemente dall'età (41 anni e 10 mesi per le donne ).

L'ex presidente della Bce Mario Draghi si è detto disposto a rivedere la legge Fornero, ma senza intaccare la sensibilità dell'Unione Europea, particolarmente attenta ad approfondire la questione degli oneri sociali nel nostro Paese. I sindacati, dal canto loro, chiedono chiarezza su ciò che accadrà nel 2023, nonché l'adozione di un sistema consolidato e stabile che non comporti la necessità di una revisione da effettuare ogni anno.

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