di Zazoom di giovedì 7 aprile 2022

Prelievo contanti conto corrente : limite e controlli 2022

prelievo contanti

Sono cambiate le regole per prelevare contanti da un conto bancario o postale. Bisogna partire dalle cosiddette restrizioni sulla tracciabilità dei pagamenti, ricorda laleggepertutti.it. In particolare, la legge pone limiti al cambio di denaro tra soggetti diversi per prevenire l'evasione fiscale, indipendentemente dalla causa per la quale il cambio avviene. Il divieto vale quindi non solo per i pagamenti ma anche per donazioni e prestiti. Tali limiti si applicano anche ai pagamenti alla Pubblica Amministrazione (tasse, tasse). I limiti sono spesso variati con gli ultimi governi. Attualmente, il limite per i cambi di contanti è di 2.000 euro

Da tale soglia in poi è necessario avvalersi di strumenti tracciabili quali carte di credito, carte di debito (carte di debito), bonifici, assegni non trasferibili, vaglia postali. Chi viola queste regole rischia una sanzione che va dai 2.000 ai 50.000 euro, applicabile sia a chi consegna il denaro che a chi lo riceve. Pertanto, una persona non potrebbe mai consegnare più di € 1.999,99 in contanti alla stessa persona, ma potrebbe farlo se si tratta di soggetti diversi. Dal 1° gennaio 2023, salvo ulteriori proroghe, i limiti dovrebbero scendere a 1.000 euro, così come la sanzione minima dovrebbe passare da 2.000 a 1.000 euro.

Le regole sui limiti indicati non possono essere eluse dividendo il pagamento in diverse rate, ciascuna di importo inferiore al plafond di legge. Così, ad esempio, dovendo pagare 5mila euro come corrispettivo per un servizio, non si può fare in 3 rate da 1.667 euro ciascuna. Tuttavia, è consentito pagare a rate, in contanti (purché ogni rata non superi € 1.999,99) solo in due casi:

  1. quando espressamente previsto nel contratto (si pensi all'accordo tra avvocato e cliente per un compenso in base alle fasi procedurali della causa o tra paziente e dentista in base a trattamenti individuali);
  2. quando rientra negli usi e costumi commerciali (si pensi al compenso di un ingegnere che fa lavori di ristrutturazione, che viene pagato in corso d'opera).

Prelievi di contanti dal conto corrente

L'amministrazione finanziaria, così come il Mef, hanno più volte chiarito che le citate regole sui limiti all'utilizzo del contante non si applicano ai prelievi dal conto corrente, né ai pagamenti. Questo perché, come anticipato in apertura, un prerequisito per l'applicazione della norma è lo scambio di denaro tra soggetti diversi. Nel caso di operazioni sul conto, il denaro rimane sempre di proprietà del titolare del conto mentre la banca è un semplice custode. Pertanto, poiché non avviene alcun trasferimento, è possibile prelevare più di 1.000 euro dal conto senza violare alcuna regola.

Verifiche fiscali sui prelievi di conto corrente

Il fatto di prelevare più di 1.000 euro in contanti dal conto corrente non ti espone al rischio di controlli fiscali, a meno che tu non sia un imprenditore. Per tutte le altre categorie di contribuenti, infatti, i controlli dell'Agenzia delle Entrate avvengono solo sulle operazioni "in entrata" sul conto quali pagamenti in contanti e bonifici ricevuti: in questi casi, l'Agenzia delle Entrate può presumere che il denaro accreditato sul conto conto è il risultato di reddito da dichiarare se non diversamente giustificato (e quindi si applicheranno tasse e sanzioni). Al contrario, i prelievi sono gratuiti ed esenti da controlli fiscali.

Per gli imprenditori e le aziende, invece, c'è l'obbligo di giustificare, in contabilità, tutti i prelievi che superano il limite di 1.000 euro al giorno o comunque di 5.000 euro al mese.

Giustificazioni per i prelievi

Tuttavia, quando il Prelievo dal conto supera il limite di 10.000 euro nello stesso mese solare, la banca (nella persona dell'addetto allo sportello) ha il dovere di chiedere al titolare del conto giustificazioni circa la destinazione del denaro. Tuttavia, questo non è ai fini fiscali ma per la lotta alla criminalità e al riciclaggio di denaro. In sostanza, l'istituto di credito è tenuto a segnalare tutte le operazioni sospette all'UIF, l'Unità di Informazione Finanziaria. L'Uif valuterà a sua volta se, sulla base delle circostanze e della materia, possano sussistere rischi di condotte penalmente rilevanti; in tal caso, ne darà comunicazione alla Procura della Repubblica.

Nel fornire i chiarimenti alla banca, il titolare del conto, tuttavia, non può dire di dover pagare la stessa persona, pena l'applicazione delle sanzioni che abbiamo visto, ad inizio articolo, sui limiti del contante pagamento alla stessa persona.