di Paola Cammarota di lunedì 11 aprile 2022

Camere a 360 gradi VR quale scegliere

camere gradi

I video a 360 gradi non rappresentano più un’innovazione e, di conseguenza i sistemi utilizzati non sono più dei sistemi “home made” ma sono stati sviluppati, rivisti, aggiornati.Attualmente sono liberamente disponibili sul mercato camere sempre più performanti e semplici da usare, in continua evoluzione.Sono ormai lontani i ricordi di quando si dovevano unire tra loro le registrazioni di 6 GoPro in un rig stampato in 3d, per realizzare un video immersivo.Esistono diversi prodotti con caratteristiche e prezzi differenti adattabili a specifiche situazioni. Ci sono alcuni aspetti da tenere presenti per ottimizzare le scelte e alcuni modelli da cui trarre ispirazione. Ne abbiamo discusso con uno studio che si occupa di video immersivi e riprese video a 360 gradi VR, sia per il settore aziendale che documentaristico. Abbiamo preso in esame alcuni modelli e poi tentato di fornire gli elementi da considerare per la scelta

Alcuni tipi i Camere a 360 Gradi VR

  • Insta Titan e Pro2. Sono entrambi modelli high-end, top di gamma. Hanno caratteristiche ottimali e adatte ad un uso professionale, permettono la diretta streaming, sono dotate di Flowstate per la stabilizzazione e lavorano grazie a 8 e 6 ottiche a flussi indipendenti. Hanno la risoluzione di 11K e 8K. Titan è preferibile nel contesto cinematografico mentre Pro2 per i documentari.
  • Gopro Fusion e Gopro Max dotate della funzione Over-capture, che nel modello Gopro Max è denominata ‘reframe’. Questa funzione permette l’isolamento di parti del video a 360 gradi trasformandole in video standard per favorire il processo di rotazione. Hanno una risoluzione di 5,6K. Sono adatte anche alle riprese audio-video panoramiche.
  • Insta 360 One X2, apparecchiatura appartenente alla fascia consumer, proposta da Insta nella gamma actioncam. È dotata di software che sfruttano l’intelligenza artificiale sia per lo stitching che per la stabilizzazione. Permette la creazione di effetti originali da impostare in una fase successiva.
  • Kandao QooCam 8K, altro modello di actioncam che fornisce immagini di grande qualità nonostante sia più adatta alle produzione di materiale fotografico che video.
  • Vuze XR, fotocamera della fascia consumer, permette la produzione di video a 360 gradi e a 180°. Lavora anche senza la presenza dell’operatore.

Ottiche e lenti

La maggiore differenza tra le camere low cost e le top di gamma sta nel numero di obiettivi di cui dispongono. Solitamente quelle più economiche sono dotate di due obiettivi posizionati uno per ogni lato.Ognuno dei quali ha un campo di ripresa di 180°. I due semi-campi vengono poi ricuciti nella fase di stiching.I modelli ad uso comune raggiungono una definizione in 5k. È necessario, però, fare attenzione all’interpretazione dei valori di risoluzione. Considerando che l’utente osserva una sola porzione di filmato a 360 gradi VR riesce ad apprezzare parzialmente la massima risoluzione a disposizione. Questa è la ragione per cui i video panoramici vanno girati ad una risoluzione molto più elevata rispetto all’intero campo visivo.Le fotocamere ad uso professionale sono dotate di un numero maggiore di obiettivi, fino a 6-8. ognuno di questi è capace di acquisire il flusso di immagini autonomamente.Le riprese possono essere monoscopiche o in stereoscopia, ossia in formato 2d o 3d. Sulla definizione di video in 3d e video stereoscopico si rimanda a questo articolo che fa chiarezza tra termini simili ma con significati differenti. Nei video in stereoscopia l’immagine risulterà dotata di maggiore profondità anche se comporta più criticità a causa delle distanze fra il soggetto della ripresa e l’obiettivo. Tanto più alto sarà il numero delle lenti disponibili, tanto migliore sarà l’immagine. Non si avranno vantaggi solo dal punto di vista della risoluzione ma anche per quanto riguarda la riduzione della distorsione che tipicamente si riscontra con le ottiche grandangolari spinte, presenti nei sistemi a due soli obiettivi.

Software e risoluzione

E’ il punto critico di ogni sistema di registrazione video 360 gradi VR. Ogni flusso deve essere cucito e la qualità dello stitching differenzia i video migliori dagli altri. Questo discorso vale sia per i filmati prodotti con 2 sole ottiche che per quelli registrati con ottiche multiple (6-8).Ne risulta che quando si parla di risoluzione lo si fa in termini relativi; infatti 4K riferito ai video 360 gradi VR non corrisponde al 4K dei video standard. Nei casi di video a 360 gradi, il fruitore guarda una porzione alla volta, che è solo una parte del totale della risoluzione disponibile.Agli inizi i programmi per lo stitching erano estremamente carenti e non erano in grado di rendere fluida la rotazione; si vedevano le giunture nei punti d intersezione delle camere. Attualmente le cuciture sono quasi invisibili.È buona regola non scendere mai sotto i 4K di risoluzione. Si deve tenere anche presente che maggiore è il numero di camere e maggiore sarà il numero di flussi da gestire e ciò comporta calcoli lunghi e complessi che devono essere suddivisi in diversi processori (CPU) e nella scheda grafica (GPU).

Il sistema di stabilizzazione

Uno degli aspetti da tenere a riguardo è la stabilizzazione che nelle camere a 360 gradi non può prevedere l’impiego di strumenti meccanici, come i Gimbal. Anche se esistono supporti in fase di studio e sperimentazione.Per questa ragione è fondamentale disporre di un ottimo software per la post-produzione, che generalmente viene fornito assieme alla fotocamera

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