Prestiti: 6 cose da sapere prima di richiederli

Quando si necessita di liquidità per acquistare un bene, la soluzione più comune è richiedere un prestito, che permette di ottenere un importo extra per portare a termine un progetto o acquistare un bene tanto desiderato e molto costoso.
Secondo le rilevazioni del CRIF, sono tante le persone che negli ultimi anni hanno investito e acquistato beni grazie ai prestiti che, dal 2018 ad oggi, hanno subito un aumento di richieste del 9%.
Quando si richiedono dei prestiti, soprattutto se si è giovani e si effettua questa procedura per la prima volta, sono tante le domande che vengono poste ai consulenti degli istituti erogatori. Per agevolare questa fase, abbiamo scelto tra le domande e le informazioni più gettonate, quali sono le cose più importanti da sapere prima di richiedere i prestiti.
6 informazioni importanti sui prestiti
Tutti, prima o poi, abbiamo bisogno di maggiore liquidità per realizzare un sogno o per effettuare dei pagamenti importanti, che sia l’acquisto di una casa o di una macchina, l’avviamento di una propria attività o semplicemente la necessità di avere una maggiore liquidità per risolvere dei problemi personali.
Ecco una lista di 6 cose utili da sapere prima di richiedere un prestito:
Che cos’è il prestito personale
Il prestito personale è la tipologia di prestito più richiesta. Si tratta dell’erogazione di una quantità di denaro che può essere effettuata senza una specifica motivazione e il denaro può essere rimborsato in comode rate mensili, comprensive di interessi.
Cosa cambia tra prestito finalizzato e prestito personale
I prestiti disponibili nel settore del credito a consumo si suddividono in due principali categorie: prestiti personali e prestiti finalizzati. Il primo consiste in una erogazione di denaro da parte di una banca o di una società finanziaria, che viene rimborsata in un preciso tempo prestabilito.
Il prestito finalizzato, invece, viene erogato solo in base a specifiche esigenze di acquisto che spingono il soggetto a richiedere una maggiore liquidità e la somma concessa viene erogata direttamente a favore di un esercente che vende quello specifico bene o servizio.
Quali sono i requisiti per richiedere un prestito personale
Partendo dal presupposto che ogni istituto di credito o società finanziaria può stabilire le proprie regole per la concessione dei prestiti, in generale, per richiedere un prestito personale è necessario:
- Essere in possesso di un reddito fisso mensile o, eventualmente, avere un garante;
- Avere un’età compresa tra i 18 e i 75 anni.
Quali documenti consegnare durante la richiesta del prestito
Anche in questo caso, alcuni istituti possono richiedere una maggiore quantità di documenti. In generale, per richiedere un prestito è necessario presentare i documenti reddituali e quelli personali. Quest’ultimi sono il codice fiscale e la carta d’identità.
Tra i documenti reddituali, invece, troviamo l’ultima busta paga per i lavoratori dipendenti, l’ultimo cedolino della pensione per i pensionati e il modello unico per i possessori di partita IVA.
Perché il prestito viene rifiutato
Sono tante le motivazioni per cui un prestito può essere rifiutato. Nella maggior parte dei casi, l’istituto nega il prestito se ci sono dubbi sulla capacità effettiva del debitore di poter restituire la somma di denaro, se ci sono altri finanziamenti attivi che raggiungono la somma massima di denaro rimborsabile per legge, se il soggetto è stato protestato o è un cattivo pagatore e se ci sono delle rate scadute non pagate ad altri istituti.
Cosa sono i tassi di interesse TAN e TAEG?
TAN e TAG sono due indici di costo del finanziamento, considerati come parametri di calcolo, che permettono di sviluppare il valore delle rate rimborsabili. Il TAN è il Tasso Annuale Nominale e rappresenta il tasso di interesse annuale applicato sul capitale, mentre il TAEG è il Tasso Annuo Effettivo Globale d’Interesse e rappresenta l’indicatore in percentuale del costo totale del prestito.
Mutui e prestiti - cosa cambia dopo taglio tassi
I tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,44%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023 e potrebbero calare ancora al 3,20%.