di Angelo Caputo di giovedì 18 novembre 2021

Strage a Sassuolo : uccide moglie, suocera e due figli piccoli e si toglie la vita

strage sassuolo

Quando i primi soccorritori sono arrivati, si sono trovati davanti a una scena raccapricciante: cinque cadaveri, probabilmente uccisi da una spada. Tra questi anche due bambini molto piccoli, di due e cinque anni. Un'intera famiglia sterminata senza capire un motivo che forse non si capirà mai: Nabil Dhahri, l'uomo che ha realizzato tutto questo, o almeno questa è l'unica ipotesi che gli studiosi stanno valutando, dopo aver ucciso l'ex compagna, Elisa Mulas, i suoi due figli e la loro madre si tolse la vita. Alla Strage è invece scampato un altro ragazzo, di qualche anno più grande, nato da una precedente relazione con la vittima, che frequentava la scuola.

C'è un sopravvissuto. Secondo il Resto del Carlino, infatti, nella casa era presente anche un anziano di oltre novant'anni. È il bisnonno dei due figli, quindi il padre della suocera assassinata. L'anziano era a letto durante la Strage, in cui morirono cinque persone, compreso l'assassino che si suicidò, perché in cattive condizioni di salute a causa di una malattia.

Fino a tarda notte i carabinieri erano ancora all'interno dell'abitazione di via Manin, in un quartiere residenziale poco distante dal centro storico della città, dove è avvenuta la Strage, alla ricerca di indizi e tracce per dare le risposte che daranno i protagonisti . non poter dare di più. Sul luogo della Strage, anche i carabinieri e la polizia municipale di Sassuolo hanno transennato l'intera strada per consentire lo svolgimento delle indagini. L'evento, avvenuto nel pomeriggio, ipoteticamente tra le 15 e le 4 del pomeriggio, ha sconvolto la città, capoluogo del distretto ceramico emiliano: una terra ricca dove il lavoro non manca. E infatti, almeno secondo i primi elementi raccolti, alla base del gesto non ci sarebbe stata crisi economica.

La figlia che la donna aveva avuto da un'altra relazione e che era a scuola è sfuggita alla Strage. L'allarme, infatti, è scattato poco dopo le 4 del pomeriggio, perché nessuno è venuto a prendere la ragazza a scuola. Iniziarono le telefonate di controllo e subito dopo si scoprì la drammatica realtà. Sono poche, insomma, le certezze e molti i dubbi che le indagini cercheranno di fugare, quanto meno possibile, l'esame del luogo in cui si sono trovati davanti gli agenti della polizia scientifica e le testimonianze che verranno raccolte, in attesa individuare, magari, anche un testimone che possa aver assistito, se non alla Strage, almeno nelle ore che l'hanno preceduta.

Ma qualsiasi ricostruzione più dettagliata di quella avvenuta a Sassuolo, in provincia di Modena, richiederà tempo e ulteriori ricerche. Fino a tarda notte, infatti, la polizia scientifica era ancora all'interno dell'abitazione di via Manin, in una zona residenziale poco distante dal centro storico della città, dove è avvenuta la Strage, alla ricerca di indizi e tracce per dare delle risposte. che i protagonisti non potranno più dare. Sul luogo della Strage, anche i carabinieri e la polizia municipale di Sassuolo hanno transennato l'intera strada per consentire lo svolgimento delle indagini. In base a quanto accaduto, secondo i primi risultati delle indagini, ci sarebbe una separazione: il rapporto tra i due si era esaurito e Nabil avrebbe addirittura minacciato di uccidere il suo ex compagno, come testimonia una registrazione effettuata. negli ultimi giorni da Elisa.

Per questo motivo la donna, insieme ai suoi due figli, si era trasferita da circa un mese a casa della madre, nel reparto dove è avvenuta la Strage. Una casa che quest'uomo, però, frequentava per vedere i bambini. L'incidente è avvenuto nel pomeriggio, ipoteticamente tra le 15:00 e le 16:00. Il personale della scuola frequentata dalla ragazza si è allarmato quando nessuno è venuto a prenderla a scuola. Sono iniziate le telefonate a cui non è stata ricevuta alcuna risposta. Per questo i familiari si sono allarmati, recandosi in via Manin per cercare di capire perché nessuno rispondesse al telefono. Anche secondo i primi elementi raccolti, alla base del gesto non ci sarebbero particolari problemi economici. L'uomo ritenuto l'autore della Strage era ben integrato, viveva da tempo a Sassuolo e lavorava in un supermercato locale.

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