di Giuseppe Ferrazzuolo di lunedì 12 aprile 2021

Studio e conoscenza di lingue straniere: a che livello è l’Italia nel 2021

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Qual è il vostro livello di conoscenza e di studio attuale di una lingua straniera? Vi sentite in grado di sostenere una conversazione in una lingua che non sia quella dei vostri genitori?

Partiamo da questo punto di vista oggettivo: imparare una seconda lingua è un'abilità che richiede tempo, dedizione e impegno. Chiunque di noi abbia dovuto affrontare un viaggio di lavoro, di piacere o una semplice vacanza all’estero, sa bene cosa vuol dire confrontarsi con un altro ambiente, sostenere quello che spesso è un gap linguistico e di comunicazione. Durante gli ultimi anni è possibile che abbiate sostenuto una conversazione anche tramite Skype, internet e chat con utenti e amici di altri Paesi.

Ora sappiamo bene come i cittadini nati in paesi in cui l'apprendimento delle lingue straniere viene sostenuto a livello nazionale hanno un enorme vantaggio. Proprio per questo motivo la comunità europea ha promosso iniziative di scambio linguistico e culturale e programmi europei come gli Erasmus e il Leonardo Da Vinci, per effettuare stage all’estero e migliorare il proprio livello di conoscenza di una seconda lingua straniera.

Preply è una piattaforma di studio online fondata nel 2013, che mette in connessione una rete globale di migliaia di studenti con i relativi tutor per studiare le lingue più diffuse nel mondo. Il rapporto sinergico che si instaura tra tutor e studenti attraverso un algoritmo di apprendimento automatico, permette ai tutor di creare piani di lezione personalizzati. Un sistema volto a colmare per tante persone quel gap linguistico di cui l’Italia attualmente soffre. Chiunque abbia avuto rapporti di lavoro con persone proveniente dalla Penisola scandinava o da Paesi come il Belgio e il Lussemburgo, avrà infatti notato come il livello medio di conoscenza di lingue straniere sia più elevato rispetto al nostro. Secondo uno studio recente e attendibile, l’Italia occupa infatti il 26esimo posto come nazione che apprende una seconda lingua straniera.

Il sondaggio conferma infatti come Malta, Cipro, la Slovenia e gli stati precedentemente elencati utilizzino metodi più efficaci e moderni per acquisire la conoscenza di una lingua straniera. L’accesso alla tecnologia oggi è uno dei parametri per verificare il livello di conoscenza di una seconda lingua. L’Italia occupa attualmente il 26esimo posto in questa classifica, visto che non sfrutta appieno il proprio potenziale, nonostante vi siano delle caratteristiche che le danno un vantaggio per essere in una posizione migliore rispetto ad altri Paesi. Infatti tra gli strumenti utilizzati al fine di valutare l’apprendimento di una lingua straniera troviamo il numero di lingue presenti, il plurilinguismo, l’apprendimento scolastico di lingue, l’utilizzo dei sottotitoli e l’apprendimento tramite mezzi tecnologici.

L’Italia ad esempio pur essendo avanti rispetto alla Spagna per il livello di multilinguismo si posiziona dietro alla Penisola iberica, che conta il 100% degli studenti di scuola primaria che imparano una lingua straniera. Sempre in questa classifica bisogna sottolineare come il Lussemburgo occupi la prima posizione nella classifica dei paesi per l’apprendimento delle lingue. Questi dati possono essere facilmente reperiti e consultati attraverso l’European Language Index. Bisogna quindi acquisire consapevolezza rispetto ai limiti che alcuni Paesi hanno nei confronti di una lingua straniera. Lo studio dell’European Language Index si pone lo scopo di classificare e analizzare i dati europei volti al fine di migliorare e di perfezionare le loro competenze nelle lingue straniere e di conseguenza le loro prospettive di sviluppo personale e di carriera. Ci sono aspetti che bisogna migliorare e peculiarità su cui puntare se si vuole studiare e conoscere bene una seconda lingua straniera. L’Italia deve quindi ripartire dalla conoscenza di questo gap, a cui le nuove generazioni sono chiamate a confrontarsi.

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