di Paola Cammarota di lunedì 25 gennaio 2021

Tsh basso in gravidanza: come comportarsi

basso gravidanza

Il Tsh è un valore che stabilisce il buono o cattivo funzionamento della tiroide. Tenere sotto controllo questo valore è molto importante ma lo diventa ancora di più in caso di gravidanza, in quanto può avere delle ripercussioni negative sulla salute del feto. Le cause del Tsh alto possono essere varie, vediamo allora cos’è e come comportarsi in caso di ipotiroidismo in gravidanza.

Cos’è l’ipotiroidismo?

La tiroide è una piccola ghiandola che si trova nella parte anteriore della base del collo e ha il compito di controllare diverse funzioni dell’organismo come la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea, lo sviluppo del sistema nervoso centrale e la crescita corporea e lo fa attraverso la produzione degli ormoni tiroidei (tiroxina T4 e triiodotironina T3). La produzione di questi ormoni è, a sua volta, controllata da un altro ormone, quello tireostimolante (TSH) prodotto dall'ipofisi.

Nel momento in cui la tiroide non produce abbastanza ormoni tiroidei, si verifica una condizione di ipotiroidismo che, se non curato in tempo, nel lungo periodo può causare una serie di problemi di salute come obesità, dolori articolari, infertilità e malattie cardiache. Vediamo insieme cosa può causare l’ipotiroidismo in gravidanza.

Cause e sintomi dell’ipotiroidismo

Le cause principali di ipotiroidismo possono essere ricondotte a:

  • Carenza di iodio, che rappresenta la principale causa di ipotiroidismo in quanto la tiroide ha bisogno di iodio per formare gli ormoni tiroidei.
  • Tiroiditi (in particolare la tiroidite cronica autoimmune o di Hashimoto), che rappresentano una delle più frequenti cause di ipotiroidismo in quanto sono malattie autoimmuni che possono danneggiare le cellule tiroidee.
  • Asportazione della tiroide, che può avvenire in seguito a noduli, tumori della tiroide o ipertiroidismo.
  • Trattamento radioattivo, che viene utilizzato in caso di ipertiroidismo, gozzo o tumori della tiroide
  • Danni all’ipofisi, cioè alla ghiandola che controlla tutte le altre ghiandole tra cui la tiroide. L’ipofisi può venire danneggiata da tumori, trattamento chirurgico o da radioterapia. Un danno all'ipofisi si ripercuote sulla produzione dell'ormone tiroideo.
  • Assunzione di farmaci come litio, amiodarone e interferone.
  • Ipotiroidismo congenito, causato dalla mancanza della tiroide già alla nascita (1 neonato su 3000 – 4000), oppure da una tiroide piccola o da una tiroide ectopica.

Tra i fattori che invece possono incrementare il rischio di un mal funzionamento della tiroide troviamo: il sesso, in quanto le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare l’ipotiroidismo; l’età superiore ai 50 anni; problemi pregressi con la tiroide o presenza di questa condizione in famiglia; fumo.

Tra i sintomi principali di questa condizione, invece, troviamo: debolezza, rallentamento del metabolismo, dei riflessi e dei processi mentali, astenia, ritenzione di liquidi, con sensazione di gonfiore, stitichezza, disturbi del sonno, irritabilità e, a volte, anche depressione.

Conseguenze del TSH alto in gravidanza

Problemi legati alla tiroide possono avere degli effetti sull’ovulazione, tant'è che un caso di ipotiroidismo non curato può portare all'infertilità. Infatti l’eccessiva stimolazione della ghiandola tiroidea può generare un aumento dei livelli di prolattina e di conseguenza interferire con la regolarità dell'ovulazione e del ciclo mestruale causando, nel peggiore dei casi, un'amenorrea.

Anche durante la gravidanza, la funzione della tiroide è particolarmente importante, in quanto, gli ormoni che produce hanno un ruolo fondamentale nei processi di crescita e sviluppo neurologico e intellettivo del feto.

Un mal funzionamento della tiroide in gravidanza, dunque, può aumentare il rischio di aborto spontaneo, parto pretermine, distacco della placenta, ipertensione gravidica, emorragia post-parto, stress, morte fetale e possibili conseguenze sullo sviluppo del sistema nervoso fetale del bambino.

Cosa fare in caso di TSH alto in gravidanza

Da quanto detto finora, dunque, si evince che tenere sotto controllo la tiroide sia fondamentale. Per cui, anche le donne che vogliono diventare madri, ma che non hanno problemi legati alla tiroide, dovrebbero comunque essere sottoposte al dosaggio degli ormoni della tiroide e degli anticorpi anti-tiroide, così da valutare, da un lato, il funzionamento della ghiandola tiroidea e la presenza di un'eventuale disfunzione, e dall'altro, scoprire l’eventuale predisposizione a sviluppare queste problematiche.

Nel caso in cui emerga una disfunzione, allora sarà possibile iniziare una cura prima di intraprendere la gravidanza.

Le donne in gravidanza con problemi di ipotiroidismo devono continuare le cure anche durante la gestazione, in quanto il trattamento della disfunzione è cronico e dunque la cura deve essere assunta quotidianamente.

Il trattamento, che prevede l’assunzione dell’ormone tiroxina sotto forma di levotiroxina sodica, non rappresenta alcun rischio né per la madre né per il bambino, anzi, al contrario, risulta essere un elemento fondamentale per il suo sviluppo, in quanto integra l’insufficiente produzione ormonale materna.

In caso di predisposizione ad una condizione di ipotiroidismo, durante la gravidanza, la donna dovrà effettuare controlli frequenti per cercare di scoprire sul nascere l’insorgenza della condizione ed intervenire tempestivamente con le cure adeguate. La donna dovrà quindi sottoporsi a un dosaggio di ormoni ogni 3-4 settimane per i primi tre mesi e poi continuare, una volta ogni tre mesi, fino alla fine della gravidanza.

Dopo il parto, la maggior parte delle donne ipotiroidee deve ridurre la dose di levotiroxina ricevuta durante la gravidanza.

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