I giochi online da casinò sono diventati sempre più sicuri soprattutto da quando vengono controllati dai Monopoli di Stato. Oggi non si possono aprire siti online senza l'egida dello Stato e anche questa è garanzia di legalità. Giocare al Black Jack o agli altri affascinanti giochi che si potevano giocare solo nei casinò, oggi è diventato comodo e sicuro.
Sono due i pericoli che però si celano dietro i giochi in rete, entambi superabili. La dipendenza patologica e l'avvicinamento all'azzardo dei minorenni. Partiamo da quest'ultimo aspetto. I siti di giochi online sono molto precisi nell'avvertire che per iscriversi occorre essere maggiorenni. Manca però un controllo visivo di chi si registra e dunque, teoricamente, potrebbe farlo chiunque. Abbiamo fatto una prova.
In rete potete trovare diverse piattaforme dove è possibile registrarsi e giocare al blackjack online in modo sicuro, per registrarsi bastano un documento di identità e un codice fiscale. Questo però implica che chiunque tra i minori presenti in casa può farlo. Basta sfilare dal portafogli di papà i documenti necessari - carta di credito compresa - e il gioco è fatto! Dunque in questo caso occorre maggiore attenzione da parte dei genitori. Controllare ogni tanto la cronologia dei siti visitati dai figli non vuol dire curiosare nella loro vita ma vuole dire salvarli da eventuali problemi di dipendenza o economici. Oltre alla frustrazione di una perdita con i soldi di papà o mamma.
Poi c'è il problema della dipendenza patologica, anche questo superabile con una maggiore attenzione nel comportamento di figli o conviventi. Quali sono i campanelli d’allarme? Da cosa si capisce se una persona è malata?
“Quando da intrattenimento diventa un’ossessione – risponde Manuela Tattini, psicologa dell’équipe del Sert di Rimini che si occupa di dipendenza dal gioco – quando arriva la perdita del controllo assoluto: il gioco diventa il primo pensiero della mattina e accompagna morbosamente la persona per tutto il giorno. Poi ci sono le conseguenze negative come la perdita di denaro, lo sgretolarsi dei rapporti familiari a causa dei contrasti che si creano per la continua mancanza di soldi, difficoltà ad andare a lavorare perché la testa è continuamente impegnata dal pensiero del gioco che ti rovina la vita”.
Il limite di età è 18 anni. Ma sul web è facile mentire.
“Il divieto di gioco ai minori di 18 anni può essere facilmente aggirato. Noi abbiamo visto ragazzini di 16 anni che, all’insaputa dei genitori, hanno usato i loro dati e le loro carte di credito per poter giocare. C’è poi il discorso dell’invisibilità. Il giocatore cerca l’anonimato perché si vergogna. Giocare a casa, da soli, quando nessuno ti vede, senza persone che ti possano porre limiti: è ancora più facile perdere il controllo”.