La notizia è stata oscurata per mesi. I fatti risalgono, infatti, alla fine del 2017 e l'assoluzione ad aprile del 2018. Quasi un anno fa. Un anno di silenzi. Solo i quotidiani locali di Dresda si sono occupati della vicienda giudiziaria. Fino a qualche giorno fa, quando Di Welt ha preso in mano il caso e ci è andato a fondo. Ha parlato con Gesa Israel, l'avvocato dell'assistente sociale che è stata violentata dal siriano. È stata lei a consigliare alla vittima "di essere molto prudente nel rilasciare dichiarazioni che potrebbero venire manipolate e sfruttate in chiave politica". Perché tutto questo silenzio? Impossibile a dirsi, anche perché la sentenza è eclatante. Non è la prima volta che in Germania certe notizie passano sotto traccia. Basta pensare a quanto ci era voluto perché venissero alla luce gli abusi e le violenze perpetrate da alcuni immigrati la notte di capodanno in piazza a Colonia.
Lo stupro, come ricostruito dal quotidiano tedesco, è avvenuto nell'appartamento dell'immigrato ventenne. Non appena l'assistente sociale ha capito le intenzioni del giovane, ha provato a respingerlo spiegandogli che di non voler, in alcun modo, avere un rapporto sessuale con lui. Il siriano ha dato in escandescenze l'ha pestata. Dopo la prima raffica di botte, la donna in lacrime non ha più opposto resistenza per non finire massacrata dall'aggressore. Durante il processo che si è tenuto la scorsa primavera, il pubblico ministero ha chiesto alla vittima se lo stupratore potesse non aver capito che lo stava rifiutando. "Potrebbe essere possibile...", ha risposto dando così l'assist al giudice che ha, quindi, assolto il siriano.