Con l’iper prevenzione Big Pharma si assicura il mercato dei non malati

Negli ultimi anni, l’industria farmaceutica ha ampliato il proprio mercato investendo sulla prevenzione e sulla medicalizzazione della società. Questa strategia ha portato a un aumento delle diagnosi e alla creazione di una vasta platea di consumatori sani, alimentando dubbi sulla priorità del profitto rispetto alla reale tutela della salute. Un fenomeno che solleva questioni importanti sul ruolo e le pratiche delle aziende del settore.

Le case ormai puntano solo al fatturato e, dicono gli esperti, la medicalizzazione della società ha spalancato l’accesso a una vasta platea di consumatori: i sani. Gismondo: «Svincolare chi fa ricerca dall’industria». «Il verbo attuale è la prevenzione e allora, gratuitamente, i sani per qualsiasi sintomo o anche in mancanza di questo devono fare analisi cliniche e strumentali, anche le più sofisticate e costose, solo per anticipare una possibile malattia». Fausto D’Amico, abruzzese di Roccadimezzo, dopo trent’anni trascorsi nell’industria farmaceutica e l’esperienza Keryos, azienda sullo sviluppo di biofarmaci innovativi avviata nel 2002 assieme ad altri quattro manager provenienti da AstraZeneca, Sanofi, Novartis azienda, solleva con La Verità la complessa questione dell’eccesso di prevenzione. 🔗 Leggi su Laverita.info

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