Il caso Jacques Baud e quei segnali di caccia al dissenso

Il caso Jacques Baud, ex colonnello dell’intelligence svizzera e autore di numerose pubblicazioni, ha attirato l’attenzione del Consiglio Europeo. La vicenda solleva interrogativi sui segnali di repressione e caccia al dissenso, evidenziando le tensioni tra libertà di espressione e controlli istituzionali.

il caso jacques baud e quei segnali di caccia al dissenso

© It.insideover.com - Il caso Jacques Baud e quei segnali di caccia al dissenso

Jacques Baud, ex colonnello dell’intelligence svizzera e autore di numerose pubblicazioni, molte delle quali disponibili anche in lingua italiana, è finito nel mirino del Consiglio Europeo. Il provvedimento adottato non riguarda solo lui, visto che coinvolge persone e organismi di varie nazionalità: per quanto non sia la prima volta che misure del genere vengono varate, per numero di soggetti coinvolti si tratta dell’atto che interessa il maggior numero di destinatari in un’unica soluzione. Non possiamo parlare di fatti che giungono del tutto inattesi, visto che già il 10 dicembre ne dava notizia Radio Free Europe che, parlando della riunione degli ambasciatori dei Paesi della UE per imporre nuove sanzioni contro la Russia, menzionava diversi soggetti coinvolti, tra i quali veniva si faceva il nome del colonnello Baud, sanzionato per avere agito “come portavoce della propaganda filo-russa e per aver formulato teorie del complotto, accusando ad esempio l’Ucraina di aver orchestrato la propria invasione per aderire alla NATO”. It.insideover.com

Qui sotto trovi una selezione di articoli, post e contenuti legati allo stesso argomento.

La Russia sfodera il vero “game changer” | Jacques Baud

Video La Russia sfodera il vero “game changer” | Jacques Baud

Il campo di ricerca consente di consultare ulteriori notizie e video correlati al tema.