Inchiesta Mediobanca Caltagirone respinge le accuse dei pm | Nessun acquisto coordinato con Delfin

Giovanni Caltagirone prende posizione dopo le accuse della procura di Milano, negando ogni coinvolgimento in un presunto accordo con Delfin, la finanziaria di famiglia Del Vecchio, durante la scalata di Mediobanca. L'imprenditore respinge le insinuazioni e ribadisce la propria autonomia nelle operazioni di investimento.

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Caltagirone non ci sta e respinge le accuse mosse dalla procura di Milano riguardo un potenziale patto occulto con Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio, nella scalata di Mediobanca. È quanto emerge al termine del consiglio d’amministrazione della Caltagirone Spa, che in una nota assicura di aver svolto «un’approfondita analisi delle circostanze esposte nel decreto di perquisizione e sequestro notificato» il 27 novembre scorso. I voti divergenti alle assemblee. La tesi dei pubblici ministeri è chiara: la scalata alla banca di Piazzetta Cuccia sarebbe stata orchestrata a tavolino dal costruttore-editore romano Francesco Gaetano Caltagirone e dal numero uno della finanziaria Delfin degli eredi Del Vecchio, Francesco Milleri, insieme con il ceo di Montepaschi, Luigi Lovaglio. Open.online

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