Marco Cavozza | Aquile e falchi insegnano a rialzare gli occhi al cielo
Marco Cavozza, appassionato di rapaci, ci ha lasciato il 10 dicembre, proprio nel suo compleanno. Con il suo amore per aquile e falchi, ha insegnato a molti a rialzare gli occhi al cielo, condividendo la bellezza e la libertà di questi affascinanti volatili. La sua passione rimarrà impressa nel cuore di chi lo ha conosciuto.
Pure il giorno del suo compleanno, mercoledì 10 dicembre, Marco Cavozza se n’è andato a far volare i rapaci sulle colline del Parmense. Alla falconeria ha dedicato la maggior parte dei settantotto anni appena compiuti ottemperando al precetto fissato da Federico II nel “De arte venandi cum avibus”: perseverare nella pratica fino alla vecchiaia, perché tutto dipende dalla passione (“quod totum procedit ex amore”) che si dimostrerà. Nato ai piedi del castello militare di Bardi, Cavozza è rimasto fedele ai propri luoghi d’origine e vive con la sua “flotta” di pennuti a Traversetolo, una settantina di chilometri più in là. Ilfoglio.it

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Marco Cavozza e Acheron Avvoltoio dell'Himalaya