Il boia e l’Annunciazione Il frate mite che salvò l’opera di Beato Angelico dal saccheggio di Göring

L'articolo esplora la straordinaria vicenda del frate che, con la sua saggezza e coraggio, riuscì a salvare l'opera di Beato Angelico dal saccheggio di Göring, distinguendosi per la sua umiltà e determinazione. Un racconto che unisce arte, fede e coraggio umano, illuminando un episodio di grande contenuto storico e spirituale.

Filippo Boni Ci sono uomini che attraversano la storia come incendi e altri che la attraversano come luci. Hermann Göring apparteneva alla prima specie, una fiamma vorace, colta e sanguinaria, capace di divorare città, vite, destini, e poi fermarsi davanti a un’opera d’arte con lo sguardo umido dell’esteta. Era un assassino raffinato, un signore della morte che parlava la lingua della bellezza senza comprenderne il senso. Per lui l’arte non era rivelazione ma bottino; non dialogo con l’umano, ma specchio del proprio potere. Nel 1944 volle L’Annunciazione del Beato Angelico del convento di Montecarlo a San Giovanni Valdarno come si vuole una conquista, per chiuderla in una collezione privata, per sottrarle il respiro, per ridurla a trofeo. Lanazione.it

boia l8217annunciazione frate miteIl boia e l’Annunciazione. Il frate mite che salvò l’opera di Beato Angelico dal saccheggio di Göring - Di fronte ai nazisti padre Turchetti rischiò la vita: il dipinto era già agli Uffizi. lanazione.it

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