Iran salvata dal patibolo l’ex sposa bambina che ha ucciso il marito violento | ma la grazia non si deve al tribunale di Teheran

In Iran, il destino di una ex sposa bambina condannata a morte per aver ucciso il marito violento è stato salvato, ma la grazia non deriva dal tribunale di Teheran. La questione si inserisce nel contesto del “prezzo del sangue” (diya), un sistema che permette di negoziare la vita umana attraverso il pagamento alla famiglia della vittima.

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La vita umana, in Iran, può avere un prezzo negoziabile. Ma non è un prezzo qualsiasi: è il “prezzo del sangue” ( diya ), la somma necessaria per comprare il perdono della famiglia della vittima ed evitare l’esecuzione secondo il principio del qisas. Un meccanismo brutale quanto rivelatore delle dinamiche della giustizia islamica, che, nel caso della venticinquenne Goli Koohkan, ha aperto uno spiraglio di salvezza. La sua storia, del resto, è un dramma che incarna tutte le violenze subite dalle donne iraniane: data in sposa a soli 12 anni, e vittima di un inferno di violenze domestiche fatte di abusi fisici e psicologici durate anni, la giovane è finita nel braccio della morte per aver ucciso il marito nel corso di una lite. Secoloditalia.it