Vita privata recensione | Jodie Foster al servizio di un film medio

Rebecca Zlotowksi dirige un whodunit alla francese. Funziona nel tono e nelle interpretazioni, ma senza il cast passerebbe inosservato. In sala. Il concetto di verità, oggi, ha perso le sue forme e i suoi contorni. Ormai, che siano i reel di Instagram o i proclami (pseudo)politici, la verità è solo questione di prospettiva. Tutto cambia in base ai punti di vista. Tutto si evolve, mutando pure la memoria e la percezione. Pura distopia, qualcuno dice. Girandoci attorno, ma ammiccando un po' troppo al giallo borghese, Rebecca Zlotowksi - sempre più centrale nel cinema medio europeo - dirige e scrive (insieme ad Anne Berest) Vita privata che, della verità, ne fa un ovvio file rouge. Movieplayer.it

vita privata recensione jodieVita privata, Jodie Foster tra ipnosi, misteri e traumi interiori. La recensione del film - Leggi su Sky TG24 l'articolo Vita privata, Jodie Foster tra ipnosi, misteri e traumi interiori. Lo riporta tg24.sky.it

vita privata recensione jodieVITA PRIVATA - C’è un sospettato (Mathiue Almaric nei panni del marito della vittima), ci sono segreti professionali da non rivelare, qualche spirito maligno in giro e una serie di indizi (telefonate anonime, ... Secondo cinespettacolo.it

vita privata recensione jodie foster al servizio di un film medio

© Movieplayer.it - Vita privata, recensione: Jodie Foster al servizio di un film medio