Trattati e leggi ad hoc Bruxelles tenta il tutto per tutto sugli asset russi

Bruxelles accelera con trattati e leggi dedicate per gestire gli asset russi, in attesa di una decisione cruciale per l’Ucraina. Dopo una settimana di attese, sarà chiaro se l’Europa confermerà il suo supporto finanziario, mentre il coinvolgimento americano sembra ormai escluso.

Una settimana. Poi l’Ucraina saprà se potrà contare sul sostegno finanziario dell’Europa, oppure no. Quello americano, d’altronde, non è più all’ordine del giorno, da tempo. In altre parole, a Kyiv non restano che quei 140 miliardi sotto forma di prestito garantito da poco meno di 200 miliardi di riserve della banca centrale russa detenute in Europa, in Belgio per la precisione. Altri soldi, non ce ne sono. Tra una settimana, a Bruxelles, i leader dell’Unione torneranno a guardarsi in faccia, per l’ultimo Consiglio europeo dell’anno. E la domanda sarà sempre la stessa: è giusto o no monetizzare le riserve russe per ricavarne un prestito da girare all’Ucraina? Ursula von der Leyen ha messo giorni fa sul tavolo tre opzioni, di cui una prevede un finanziamento blindato dai fondi russi. 🔗 Leggi su Formiche.net

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