Il presepe queer

Ogni anno, il presepe diventa il centro di discussioni e interpretazioni diverse. Tra tradizione e innovazione, alcune provocazioni cercano di reinterpretare il classico simbolo natalizio, spesso suscitando reazioni contrastanti. In questo contesto, il presepe queer si inserisce come una provocazione che mira a sfidare le convenzioni, alimentando dibattiti sulla rappresentazione e l’identità durante le festività.

Ci risiamo. Arriva Natale e qualche sedicente anticonformista (in realtà, che più conformista non si può) coglie la palla al balzo per mettersi in mostra. Il presepe è una ghiotta occasione, va di moda rivisitarlo, un po' come fanno gli chef stellati con i piatti della tradizione gastronomica. Così, a Senigallia, hanno cambiato aspetto a San Giuseppe. Nel senso che gli hanno tolto una quarantina d'anni (a Senigallia è un ragazzino), gli hanno messo addosso una veste femminile, lo hanno sbarbato e gli hanno disegnato un filo di mascara intorno agli occhi. Dopo le immancabili polemiche, l'autrice dell'opera ha negato ogni intenzionalità: mica voleva rappresentare una giovane donna, ha detto, San Giuseppe le è venuto così. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it

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Il presepe queer - Arriva Natale e qualche sedicente anticonformista coglie la palla al balzo per mettersi in mostra. Secondo ilrestodelcarlino.it

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