Haaretz | Israele il genocidio e la santificazione della morte

L'articolo analizza il dibattito sulla possibile definizione delle azioni di Israele nella Striscia di Gaza e Cisgiordania come genocidio, focalizzandosi sui fatti concreti e sulle conseguenze di queste politiche. La discussione si concentra sulle implicazioni morali e politiche di tale classificazione, evidenziando come la narrazione e la percezione pubblica siano influenzate da questo controverso tema.

“Nello spinoso dibattito se il termine ‘genocidio’ si possa applicare alle politiche e alle azioni di Israele nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, i fatti chiave non sono in discussione. Certo, c’è una discussione statistica su quanti abitanti di Gaza siano stati uccisi e quanti abbiano perso casa, ma questo dibattito tecnico chiarisce in realtà la posizione di Israele. Stiamo discutendo se 70.000 persone uccise siano sufficienti a dimostrare un genocidio o se sia necessario un numero più alto”. Inizia così un articolo di Zvi Bar’el su Haaretz che collega quanto sta accadendo nella Striscia e in Cisgiordania alla repressione degli arabi-israeliani e di quanti difendono le loro ragioni, e la loro esistenza, all’interno di Israele. 🔗 Leggi su It.insideover.com

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