Stragi di Falcone e Borsellino De Luca rilancia l’inchiesta mafia-appalti | Nel ’92 non si fece ciò che andava fatto
Durante l'audizione alla Commissione antimafia, il procuratore Salvatore De Luca ha rivendicato un ruolo di rottura con la narrativa ufficiale sulle stragi di Falcone e Borsellino, sottolineando come nel 1992 non si sia fatto quanto necessario per contrastare efficacemente la mafia e gli appalti.
L’audizione del procuratore capo di Caltanissetta, Salvatore De Luca, davanti alla Commissione nazionale antimafia di ieri ha segnato un passaggio di forte discontinuità nel racconto giudiziario delle stragi del 1992. Un intervento scandito da parole nette e da una ricostruzione che rimette al centro il filone investigativo sulle relazioni tra mafia e grandi appalti, considerato oggi il più solido per comprendere il contesto che portò agli assassinii di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. De Luca ha esordito chiarendo di aver agito nel rispetto delle gerarchie istituzionali: «Prima di ricominciare le indagini sul cosiddetto filone Mafia e appalti ho ritenuto opportuno informare il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo». 🔗 Leggi su Panorama.it
© Panorama.it - Stragi di Falcone e Borsellino, De Luca rilancia l’inchiesta mafia-appalti: «Nel ’92 non si fece ciò che andava fatto»
Stragi Falcone e Borsellino, procuratore De Luca: “La pista nera vale zero tagliato” - “L’ipotesi della pista nera sulle stragi del 1992, collegata al terrorista neofascista Stefano Delle Chiaie, vale zero tagliato”. Riporta sicilianews24.it
Tg2. . In commissione #antimafia audizione del procuratore di #Caltanissetta #SalvatoreDeLuca. "Per le stragi la pista nera non vale nulla", ha detto il magistrato, "dietro la morte di Falcone e Brsellino il sistema mafia e appalti" - facebook.com Vai su Facebook
