Si rompe la protesi all’anca cromo e cobalto nel sangue di un paziente E il tribunale condanna l’azienda

Un caso di protesi all’anca difettosa ha causato la rottura del dispositivo e l’innalzamento dei livelli di cromo e cobalto nel sangue di un paziente. Il tribunale di Massa ha condannato un’azienda sanitaria al risarcimento di 135 mila euro, riconoscendo danni biologici, morali e patrimoniali derivanti dal malfunzionamento del dispositivo.

Massa Carrara, 9 dicembre 2025 – Il tribunale di Massa ha condannato un’azienda sanitaria al risarcimento complessivo di 135mila euro euro complessivi a favore di un cittadino apuano, ricomprendendo oltre al danno biologico, il danno morale, e il danno patrimoniale scaturito dal forzato prepensionamento, a causa di un dispositivo medico difettoso. A rendere nota questa sentenza il legale Paolo Grandetti del foro di Firenze, che però ha seguito la vicenda apuana. Nel 2006 il suo assistito si sottopose a un intervento di protesizzazione dell’anca sinistra con l’impianto di una protesi metallo-metallo “Metasul Durum”. 🔗 Leggi su Lanazione.it

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