Lo scoppio il boato e il fumo Un anno dopo l’esplosione Prato piange ancora i suoi morti
Un anno dopo l'esplosione che ha sconvolto Prato, il ricordo di quella tragedia rimane vivo nella memoria collettiva. Lo scoppio, il boato e il fumo hanno lasciato un segno indelebile nella città, che continua a piangere le vittime e a cercare risposte. Un evento che ha segnato profondamente la comunità e il suo cammino di ricostruzione.
Un boato improvviso e poi i muri che a decine di chilometri di distanza hanno tremato. "E’ il terremoto?", qualcuno si è chiesto preoccupato. Che non si fosse trattato di una scossa di terremoto si è capito subito, appena dall’autostrada (ma anche da molte zone di Prato) si è visto la lunga colonna di fumo nero che si alzava in direzione di Calenzano. Una ditta bruciata? No, peggio. Furono attimi concitati quelli vissuti la mattina del 9 dicembre 2024 intorno alle 10,20. Non un incendio, non il terremoto ma qualcosa di peggio, che in Italia non era mai accaduto prima. Il boato proveniva del deposito di carburanti Eni di via Erbosa a Calenzano: un brivido di terrore passò nella testa di chiunque avesse sentito il fragore dell’esplosione. 🔗 Leggi su Lanazione.it
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26 NOVEMBRE 1949. Verso le 20:30 un improvviso boato, riportato da non pochi testimoni come lo scoppio di una mina, fu udito a monte di Fusignano a livello dell'attuale Via dell'Alluvione. Il fiume era ingrossato da una "fiumana" non particolarmente eccezi - facebook.com Vai su Facebook
Lo scoppio, il boato e il fumo. Un anno dopo l’esplosione. Prato piange ancora i suoi morti - Oggi il primo anniversario della tragedia al deposito di carburanti Eni a Calenzano in cui hanno perso la vita cinque persone fra cui Vincenzo Martinelli e Carmelo Corso . Secondo msn.com
