La signora Woolf la camicetta in picchè e la necessità di comprendersi alla fine
In un mondo di dettagli nascosti e comunicazioni sottili, la comprensione si rivela spesso una sfida affascinante. Tra la signora Woolf, la camicetta in picchè e le sfumature di interpretazione, emerge una riflessione sulla reale capacità di connettersi e cogliere il senso profondo delle cose. Un viaggio tra percezioni e fraintendimenti che invita a interrogarsi sulla natura della comprensione.
Curiosa cosa (dammi una mano, chiedimi: «quale cosa?») quella cosa della comprensione. lo ci cado o fingo di caderci dentro (fingere lo sai com’è: fingere è un’enfasi). Dico la verità ossia dico come per un attimo sono andate le cose (poi, si sa, l’attimo fugge, e con esso le cose e la verità. Ma siamo prestidigitatori, noi umani?). Sono andate così: m’è passato sotto gli occhi un suo passo, un passetto, poi lei si è seduta. Se per passo intendo una cosa scritta? Sì, anche. In certi momenti mi piace, di soprassalto questa donna mi piace, fisicamente mi piace, questa signora Woolf. Quella camicetta in cotone picchè, leggerissima, fresca. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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