La rinascita nel dopoguerra Lo sviluppo del porto e la caccia al metano Così la città cambiò volto
A metà giugno 1945, Ravenna iniziò il suo percorso di rinascita dopo la seconda guerra mondiale. Tra macerie e distruzioni, la città si concentrò sulla ripresa economica e infrastrutturale, con particolare attenzione allo sviluppo del porto e alla ricerca di risorse energetiche come il metano, segnando profondi cambiamenti nel suo volto e nella sua storia.
Raggi Era la metà di giugno del 1945, da appena due mesi l’Italia era stata liberata dalla dittatura nazifascista, Ravenna era ancora piena di macerie per i bombardamenti e già per il Giornale dell’Emilia (la testata post bellica de il Resto del Carlino) nell’unica pagina dedicata a tutta la Romagna il titolo più importante era riservato alla riapertura del porto canale alle navi in legno e poco più di un anno dopo, il 10 novembre del 1946, ecco un titolo ancora più evidente per lo sminamento completo del porto canale e la riapertura anche alle navi in ferro. Fin da allora, 80 anni fa abbondanti, per il futuro ‘Carlino’ il porto era già considerato l’indispensabile motore per l’economia cittadina; e ancora oggi e in tutti questi otto decenni passati, del porto si è scritto e si scrive quasi ogni giorno. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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La rinascita nel dopoguerra. Lo sviluppo del porto e la caccia al metano. Così la città cambiò volto - Ravenna si ritrovò sommersa di macerie, isolata e con pochi collegamenti infrastrutturali. ilrestodelcarlino.it scrive
