Indecorosa la tomba di Angiola Bianchini
L'articolo esplora la figura di Angiola Bianchini, giovane maestra mantovana e protagonista della cultura fanese durante l'unificazione italiana. Attraverso l'analisi della sua vita e del suo impegno nell'educazione infantile, si evidenzia anche lo stato della sua tomba, oggetto di attenzione e discussione.
Angela Frattolillo, preside in pensione, di origini campane, ma pesarese acquisita, è senza dubbio la più attenta biografa di Angiola Bianchini (1836-1915), giovane maestra mantovana che negli anni dell’unificazione italiana sarà protagonista della vita culturale fanese grazie alla sua entusiastica e tenace operosità nell’educazione infantile. Per questo soffre nel vedere lo stato in cui è ridotta la sua tomba al cimitero urbano di Fano. "Angiola Bianchini appartiene come donna alla categoria più oppressa, umiliata, denigrata e ignorata dalla Storia, - dice l’ex preside – ma proprio per questo si è battuta per tutta la vita con la sua intelligenza, volontà adamantina, capacità e intraprendenza a istruire i figli del popolo, soprattutto le figlie dei portolotti e degli artigiani, dei mezzadri e contadini di Fano per renderli consapevoli della loro dignità e libertà di scelta di vita e di lavoro, tramite l’istruzione, l’impegno, la responsabilità e la consapevolezza di rendere migliore la società ". 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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