Pietro Cavallini l’altra origine della pittura moderna italiana
Quando Federico Zeri riportò alla luce la figura di Pietro Cavallini (circa 1240-1330), che Giorgio Vasari aveva relegato all’oblio, emerse con forza un’altra radice della pittura moderna: quella romana, a lungo rimossa dalla narrazione ufficiale. Zeri restituì visibilità a un autore che i contemporanei stimavano quanto Giotto, ma che la storiografia post-rinascimentale aveva progressivamente marginalizzato. Questa rimozione non fu accidentale. Vasari, da toscano, costruì una genealogia della modernità figurativa centrata su Firenze, eleggendola a primo laboratorio della pittura moderna. Eppure la storia dell’arte è più complessa dei miti fondativi che la sostengono. 🔗 Leggi su Ilgiornale.it
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