Quei tesori dimenticati e muti che tornano a risuonare Conversazione con il maestro Jordi Savall
"Se la musica ha questo potere, se può arrivare in modo così forte all’anima, allora mi piacerebbe essere musicista”. L’immagine è suggestiva e di immediato impatto: un ragazzino, ai primi anni di studi musicali nel Conservatorio della sua città – Igualada, a poco più di cinquanta chilometri da Barcellona – giunge a lezione in anticipo e si imbatte nelle prove del Requiem di Mozart. Seduto in disparte, rimane silenzioso e attonito di fronte a un’esperienza inaspettata, spettatore di una bellezza che sembra porre le premesse di una vera e propria vocazione: “Quella musica mi apparve come la cosa più bella del mondo. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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