Tra slogan contraddizioni e censure | ritratto del delirio antifa
Roma, 4 dic – Che gli antifa abbiano bisogno del Fascismo già per la loro denominazione è cosa pleonastica, come dire che Pertini sia stato un assassino. Che poi siano un vuoto a perdere lo confermano anche loro che negano, negano sempre e ogni cosa pur di tenersi in vita. Ostacolano, distruggono, cancellano non proponendo mai niente, visto che non hanno alcuna visione del mondo. Ormai fanno questo da un secolo e da un secolo raccontano a loro stessi le cazzate che negli anni si sono inventati finendo addirittura per crederci: eroi a guerra finita, liberatori quando c’è stato solo un passaggio di consegne, pacificisti che scambiano l’armistizio con una resa incondizionata. 🔗 Leggi su Ilprimatonazionale.it
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Secondo tal Basso, leghista di terza fila tra i firmatari (almeno credo) di quel brodino sul consenso informato che limita l’educazione sessuo-affettiva solo di fronte al consenso dei genitori, quella bischerata del “Dio, patria, famiglia” non è uno slogan ma un cre - facebook.com Vai su Facebook
